Regia di Matteo Oleotto vedi scheda film
Un'idea originale e, sulla carta, divertente. Disattesa in parte, causa tempi e sceneggiatura così così. Commediola con momenti di stasi francamente incomprensibili (difetto diffuso nel cinema italiano), gravita attorno ad uno scorbutico beone, svogliato, avido e opportunista. Battiston si presta facilmente alla parte, giostrando il personaggio su fisicità e istrionismo. Il nipote del titolo è un ragazzino sloveno agli esordi, dalla parlata altisonante, letteraria, aulica e dallo sguardo catatonico. Entrambi si ritroveranno, tra una sosta in osteria e le prove del coro del paese, in una convivenza coatta in cui affrontare i rispettivi fronti amorosi con ingenua spontaneità. Musica un po' invadente (alla Radiofreccia di Luciano Ligabue) e storia un po' irrisolta: ci mancheranno per sempre i tanto agognati campionati mondiali di freccette in Scozia... Ma averne di cinema un po' naïf, fuori dal coro rispetto al costante riciclo di personaggi tv. Discreto.
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