Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
E' un film prevalentemente sentimentale, benché con molti riferimenti alla realtà storica del primo dopoguerra. Bisogna dire che sia l'una che l'altra componente della pellicola è ben sviluppata.
I personaggi sono ben definiti, specialmente quello di Bube: è fondamentalmente buono, ma troppo passionale in politica e troppo poco nella sfera dell'amore. In più, quanto ai sentimenti, è piuttosto ruvido e trattenuto, e tende a non esternare l'amore che pure prova dentro di sé. Certamente la sua ritrosia è una delle caratteristiche che attrae di più la ragazza. E' infatti quasi trasognato nei suoi ideali politici, e spesso un po' assente col pensiero. Il fatto che Bube è almeno in parte inafferrabile e impenetrabile sembra essere un altro fattore che infiamma l'amore e la curiosità della fidanzata. Interessante è anche che a lei la politica sia del tutto indifferente, e l'amore che prova per lui ne è estraneo. Per lei, anzi, il suo attivismo tra i comunisti è un ostacolo alla loro felicità, senza che mai entri nel merito di quelle idee. Tuttavia, malgrado ciò finisca per farla soffrire, è affascinata dal suo essere molto convinto di qualcosa, non importa cosa.
Le interpretazioni dei due protagonisti sono molto buone: la Cardinale è brava a rendere la femminilità più spicciola e genuina, Chakiris è efficace come uomo sempre un po' misterioso e sfuggente. Bravo anche Marc Michel, che intepreta l'infelice innamorato di Mara. Anche la loro combattuta storia d'amore è raccontata con proprietà e sensibilità.
Sullo sfondo delle due vicende sentimentali troviamo un'Italia dilaniata dalle sanguinose vendette private post-dittatura, e pure da episodi improvvisati di linciaggio pubblico o di semplice esplosione di odio politico (come quello che coinvolge Bube). E' lui stesso ad ammettere che in quei momenti concitati si perde il lume della ragione e si è capaci di crudeltà di cui subito dopo ci si pente, come uccidere il figlio del brigadiere.
Le belle e malinconiche musiche di Carlo Rustichelli contribuiscono non poco al dare a tutta la vicenda una patina di tristezza e disillusione.
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