Regia di Vittorio Sindoni vedi scheda film
Dopo avere esordito alla fine degli anni Sessanta e aver proseguito lungo tutti i Settanta con una serie di commediole pruriginose con vaghissime ambizioni di costume, Sindoni trovò riparo negli anni Ottanta in seno a mamma Rai, per la quale divenne specialista nel confezionare blande fiction televisive buoniste e di spessore prossimo allo zero. La ragazza americana è ovviamente una di queste, l'ennesima di una lunghissima lista; come protagonista femminile c'è Vanessa Hessler (romana di nascita, ma cresciuta negli Usa) e come principale interprete maschile troviamo Giulio Berruti: due giovani promesse - lei peraltro già utilizzata in alcuni precedenti lavori del regista - della nobile arte della recitazione canina. Non è neppure che attorno ai due la situazione sia tanto migliore: oltre a Orso Maria Guerrini e a Ilaria Occhini, confinati in ruoli marginali, di nomi di attori veri e propri non ce ne sono. La sceneggiatura firmata dal regista e dalla sua abituale collaboratrice Patrizia Carrano è solamente un laborioso allungare il brodo per poter arrivare alle tre-ore-e-qualcosa canoniche per permettere la trasmissione tv in due puntate; la storia è blanda all'ennesima potenza e rasenta ripetutamente lo status di insulsa. Giusto commento ne sono le musiche di Fabio Frizzi. 1,5/10.
Americana giovane e bella arriva in un paesino toscano, rivendicando la proprietà - per eredità - di un castello del luogo; gli abitanti del borgo la cacciano a male parole, mettendo in prima linea un'agguerrita avvocatessa. L'americana non trova di meglio da fare che mettersi insieme al fidanzato dell'avvocatessa. Che però nasconde un segreto.
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