Regia di Olivier Van Hoofstadt vedi scheda film
Marek e' un poliziotto che fa guerra alla droga. Durante un'operazione di sorveglianza nella banlieu parigina, la sua squadra viene massacrata e lui, desideroso di vendetta, trasferito altrove per evitare alzate di testa. Subira' un duro addestramento per infiltrarsi in un'organizzazione clandestina che importa in Francia marijuana dal Marocco, passando per la Spagna, con la tecnica del "go fast", ovvero attraverso l'impiego di potenti auto lanciate a folle velocita' lungo le strade. Proprio qui avra' modo di rifarsi e vendicare i suoi. "Go Fast" funziona. Il regista/sceneggiatore belga Van Hoofstad e' abile nell'asciugare il film di qualsivoglia retorica, tant'e' che spesso sembra di guardare un noir piu' che un action. Rapisce lo spettatore ammantando di adrenalina la scena iniziale di pedinamento nella periferia ,con riprese che sanno davvero di strada. Poi l'addestramento brutale (non spettacolare) di Marek, descritto senza alcun vezzo, che colpisce come un pugno allo stomaco, fino all'incontro/ scontro con i trafficanti nell'epilogo. Insomma tutto si svolge secondo i canoni del genere; Roschdy Zem attraversa il film con il suo ghigno da outsider, al limite della sottrazione, ma in parte come sempre. Deliziosa e brava Catalina Denis, breve comparsata di Oliver Gourmet, icona del poliziesco alla francese. Colonna sonora elettronica azzecatissima e ipnotica. Peccato che nel finale si abbia come l'impressione che il regista abbia voluto chiudere il tutto frettolosamente,chissa' perche'. Non aspettatevi inseguimenti alla Fast and F., in Go Fast e' tutto molto reale, ma proprio per questo efficace. Un action in piena regola, lontano dalle sbruffonate hollywoodiane, ancorato alla solida tradizione di un genere(il poliziesco) rappresentativo di un paese (la Francia) che non ha eguali in europa
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