Regia di Don Chaffey vedi scheda film
Discreto esemplare del filone inaugurato da "Il settimo viaggio di Sinbad", con un antichità greca compenetrata con la fantasia da racconto di marinaio, e prodigiosi effetti speciali.
E' un tentativo di ripetere i fasti di "Il settimo viaggio di Sinbad", cercando di ricalcarne il più possibile lo spirito, le scenografie e gli effetti speciali. Nonostante l'impegno, però, non ne possiede la freschezza e l'inventiva. Insomma, ce la mettono tutta, ma non viene eguagliato il risultato del già citato film. Alcuni episodi, tuttavia, meritano comunque ammirazione, come quello dell'isola dei giganti, e l'attraversamento dello strettissimo canale dalle sponde franose. A pesare un tantino è qualche dialogo un po' opaco e un inizio troppo didascalico, per definire una situazione di partenza in fondo abbastanza semplice. Segnalo infine un simpatico Ercole come personaggio secondario. Le sacerdotesse pagane sono poco vestite e si effondono in danze e contorsioni con evidenti intenti erotici. Cercare di allargare il pubblico in questo modo è forse uno degli errori del film, visto che il primo aveva puntato tutto, facendo centro, su una debordante fantasia e su una trama avvincente.
In ogni caso è un discreto intrattenimento, che coniuga gli antichi greci, la loro religione, e la fantasia di certe leggende da marinai.
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