Regia di Romano Scandariato vedi scheda film
Nino, disoccupato poverissimo che ama cantare, conosce una ragazza nel metrò. Si innamorano, ma l'ex di lei ancora la perseguita, tanto che fa di tutto per farli lasciare: addirittura la rapisce. Perchè la giovane è ricca sfondata in una maniera a dir poco oltraggiosa. E Nino è costretto a sopportare questo affronto alla sua innata umiltà e semplicità, una volta salvata e sposata.
Ennesimo processo di rimasticazione e rimestamento degli usuali contenuti di un film con Nino D'Angelo: lui bellissimo, lui intelligentissimo, lui fenomeno vocale, lui amatissimo da tutti, lui ovviamente molto, molto modesto e umile. Non si sa perchè sia single, ma la prima donna che entra nel film se ne innamora perdutamente e lui ci si mette assieme; arrivano i cattivoni (ovviamente spregevoli delinquenti) e Nino li scaccia senza fatica, perchè oltrettutto lui è l'emblema dell'onestà e del coraggio. Titolo che chiude il trittico diretto da Romano Scandariato con protagonista il caschetto biondo napoletano, La ragazza del metrò è scritto in combutta dal regista, dal protagonista e dal produttore Franco Calabrese; in effetti si tratta di un lavoro lievemente superiore alla media: quantomeno qui ci sono degli attori veri - non molti, ma almeno ci sono - e la confezione pare più curata che in passato. La protagonista femminile Roberta Olivieri ha recitato solo in film a fianco di NDA - il che spiega più di quanto avessimo domandato -, ma le vere 'sorprese' qui sono le parti laterali riservate allo sciupafemmine Ninetto Davoli e al barbone Toni Ucci. Dopo questo film Romano Scandariato abbandona il cinema quasi definitivamente: darà una mano come assistente alla regia all'amico NDA per il suo Aitanic (2000). 1,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta