Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film
Nonostante lei si chiami Aida, la trama è quella della Traviata (siamo pur sempre a Parma): un ragazzo di buona famiglia si innamora di una donna perduta, interviene un rappresentante dell’ordine sociale (non il padre di lui, morto, ma ancora più esplicitamente un sacerdote) a separarli. Il film inizia molto bene, mostrando la crescente attrazione esercitata dalla donna sull’ingenuo ragazzo (alle prese con tipi umani e problemi completamente ignoti a lui, cresciuto nell’atmosfera protettiva e asettica della villa di famiglia), ma poi si affloscia e sembra incerto sulla direzione da prendere; il finale poi, con il bullo Riccardo Garrone, è ridicolo.
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