Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film
Alle austere porte di un freddo e sonnolento interno aristocratico si affaccia Aida, con la sua freschezza ed il suo dramma di giovane artista e ragazza del popolo. Segue un imbarazzante incontro, in cui la goffaggine del rampollo Lorenzo si specchia nel candido stupore di lei di fronte allo sfarzo e alla spensieratezza del mondo dei ricchi. Il nascente idillio amoroso è introdotto da un magico gioco di sguardi, magnificamente sottolineato dalla regia e dal suono di "Celeste Aida". Purtroppo il bello de "La ragazza con la valigia" finisce pressappoco qui. Nel resto della storia, la caratterizzazione dei personaggi e del loro rapporto sfuma, per cedere il posto ad una vicenda pseudo-sentimentale girata al rallentatore, e, fondamentalmente, senza capo né coda. Zurlini ci consegna un ritratto della provincia italiana che, più che essere affetta da moralismo e decadenza, mostra una preoccupante tendenza al balordo. Un tentativo di critica sociale che finisce fuori strada, forse a causa di un eccesso di zelo, o di un errore di fondo nella messa a fuoco del soggetto.
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