Regia di Calin Peter Netzer vedi scheda film
Se un film che parla di genitorialità utilizzando come sfondo la corruzione della società rumena vi incuriosisce, se avete voglia di scoprire un cinema diverso e se volete fare un primo passo nella new wave rumena "Il caso Kerenes" può essere una buona scelta.
"Il caso Kerenes" è un film del 2013 con il quale il regista Calin Peter Netzer ha partecipato alla Berlinale portandosi a casa un bel orsetto d'oro.
Tema principale del film è il rapporto morboso e possessivo di una madre nei confronti del figlio. Soltanto quando quest'ultimo causerà la morte di un bambino tramite un sorpasso azzardato i due avranno la possibilità di riavvicinarsi. La madre, Cornelia Keneres, è una scenografa teatrale che si destreggia tra gli ambienti dell'alta aristocrazia rumena. Ed è grazie a questo background sociale che cercherà di aiutare il figlio, tramite favori e mazzette. E' difatti con questo pretesto che il film introduce il secondo tema portante riuscedo a ritrarre con un realismo assurdo come la corruzione, i soldi, il potere e tutto il marciume che ne consegue siano naturalmente intrinsechi nella società. La morale che sembra trasparire è che la corruzione non derivi dalla personalità ma dalla possibilità. Ricordando per certi versi il messaggio di "Das Experiment" di Oliver Hirschbiegel. Tutta questo messaggio è impersonificato in un poliziotto, che subirà una trasformazione tanto semplice quanto mostruosa. Per raggiungere questo realismo il regista si è affidato ad una narrazione lenta ma minuziosa, a dialoghi ben scritti e ad una camera a spalla che potrebbe risultare fastidiosa per molti in quanto capace nei suoi momenti più movimentati a farcene ricordare la presenza perdendo un po' in atmosfera.
Terza tematica del film, conseguenza di quello precedente, è la contraposizione tra ceto basso e medio alto, tra ricchi e poveri, dal momento che il bambino investito appartiene appunto a una famiglia povera. La sceneggiatura non si limita a demonizzare la classe privilegiata ma anzi porta avanti una narrazione descrittiva che sfocia nel finale con la creazione di un unico comune denominatore che è il dolore. Inteso sia come dolore universale sia come dolore genitoriale che accomuna tutte le persone.
Il film è stato purtroppo mal distribuito in Italia, ma è reperibile doppiato e in lingua originale su Netflix. Infelice la traduzione del titolo in Italiano difatti la traduzione letterale del titolo rumeno sarebbe "la posizione del bambino/figlio", che si riferisce al feto nell'utero, che avrebbe meglio descritto il tema principale invece del caso Kerenes che sembra voler porre più l'accento invece sulla questione burocratica conseguente all'incidente. Traduzione doppiamente infelice quando poi si scopre che la famiglia si chiama Keneres, e non Kerenes.
Il film riesce a portare avanti una narrazione lenta e a tenerti comunque incollato.
Il merito non è tanto della messa in scena, anzi a tratti fastidiosa, ma per la narrazione minuziosa, i dialoghi necessari nel senso letterale del termine ma sopratutto il merito va a Luminita Gheorghiu, che regala un'interpretazione stratosferica. Soprattutto se teniamo conto della sfida nel rappresentare un personaggio così diverso dalle sue solite interpretazioni di personaggi di ceto medio-basso.
Se un film che parla di genitorialità utilizzando come sfondo la corruzione della società rumena vi incuriosisce, se avete voglia di scoprire un cinema diverso e se volete fare un primo passo nella new wave rumena "Il caso Kerenes" può essere una buona scelta.
P.S.: Sto sperimentando con il video-editing, se volete supportarmi in questo esperimento cliccate QUI per vedere la videorecensione de "Il caso Kerenes" e se possibile fatemi sapere cosa ne pensate. Vi ringrazio :)
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