Regia di Calin Peter Netzer vedi scheda film
Nei pressi di Bucarest, un uomo sulla quarantina col piede un po' troppo spinto sull'acceleratore (Dumitrache), durante un sorpasso investe un quattordicenne e lo uccide sul colpo. Sua madre (Gheorghiu), che può contare su amicizie influenti, unge a suon di mazzette tutto quanto le è possibile per rendere più fluida l'uscita di suo figlio dall'accusa di omicidio colposo che lo condurrebbe dritto in prigione.
"I genitori si realizzano attraverso i figli": il senso del film sta tutto in questa frase. Il rapporto tra madre e figlio sotto il segno di Edipo è la sineddoche di una società postcomunista in disfacimento, il simbolo della rivolta silenziosa dei figli contro i genitori e di una aristocrazia corrotta e corruttrice che si è fatta elite al potere rimpiazzando quella di partito.
Il cast serve in maniera eccellente il copione, il verismo della messa in scena viene sottolineato dalla macchina a spalla e dai lunghissimi dialoghi e il confronto tra vittime e carnefici volge verso un finale catartico.
Orso d'oro e premio Fipresci al 63esimo festival di Berlino (2013).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta