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Hide Your Smiling Faces

Regia di Daniel Patrick Carbone vedi scheda film

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La recensione su Hide Your Smiling Faces

di mck
8 stelle

“I Don't Know...”

 

Hide Your Smiling Faces” (letteralmente: “Nascondete (Celate, Abbandonate) le Vostre Facce Sorridenti”, ed esagerando: “Levatevi Quei Sorrisi dalle Facce”), l'opera prima (2013) nel lungometraggio di Daniel Patrick Carbone (Newton, NJ, classe '84) - dopo un bel cortometraggio di 5 anni prima, “Feral” (****) -, inizia [mentre, in seguito, ad oggi, dirigerà un episodio/segmento (“Black Soil, Green Grass”) del nomenomeno film collettivo “Collective: UnConscious”, un corto-doc, “10.38”, e un documentario, “Phantom CowBoys”] là dove l'opera precedente…

 

 

…raggiungeva il climax [qui, gl'incontri che i fratelli maggiore (Nathan Varnson) e minore (Ryan Jones) hanno l'uno con la fiera plantigrada - comprensivo di blooper - e l'altro col padre orfano del figlioletto), nel pre/sottofinale, prima della “rivelazione” (penso a “Black Moon” di Louis Malle, a “Qualcosa da/di/su Alice” di Jan Svankmajer e a “TideLand” di Terry Gilliam) terminale: l'equivalente statunitense di una natrice tassellata europea, dopo averlo catturato, sta divorando, una volta portatolo a riva per poterlo inghiottire, un pesciolino.   

 

 

Dei ragazzini vivono le loro giornate nei dintorni che ne governano l'infanzia.     

 

 

Uno di essi passa dal maneggiare il macguffin/deus ex machina di un'arma da fuoco (non appartenente a Cechov, dato che traslerà di lì a breve il proprio compito e scopo, fuori campo, ad un vecchio ponte ferroviario) al rimirar in mano rigirandola tra le dita l'exuvia di una cicala.     

 

 

Daniel Patrick Carbone scrive, dirige, monta e co-produce. La fotografia, vaporosa e campestre, è di Nick Bentgen (“Collective: UnConscious”). Le musiche, ben inserite ed utilizzate, oltre che belle di per loro, e quindi non solo non superflue, ma necessarie, sono di Robert Donne (“New Jerusalem”, “Terrible Love”, “Entertainment”). Cast eterogeneamente valido e affiatato [comparsata - in un minuscolo ruolo un poco straniante (eh beh) - di Clark Middleton (“Kill Bill - vol. 2”, “Sin City”, “Motel Woodstock”, “Fringe”, “Snowpiercer”, “Louie”, “Birdman”), il Charlie di Audrey nell'ultimo terzo di “Twin Peaks 3 - the Return”].    

 

 

Andata: la morte di un amico.
Ritorno: il senso della vita.
Durata del viaggio, soste comprese: 80 minuti.
(Aggiungere, a piacere, altri ¾ di secolo. Che faccio, lascio?)    

 

 

* * * (½) ¾       

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