Regia di Woody Allen vedi scheda film
Il personale omaggio a Fellini da parte di Woody Allen (che non ha mai nascosto la sua ammirazione sconfinata per il regista riminese), che qui mette in scena il suo Amarcord (curiosamente circa alla stessa età in cui lo girò Fellini). E' però un diario dei ricordi in cui il ragazzino funge solamente da espediente per raccontare essenzialmente il mondo degli adulti, con l'incanto mutuato dal Maestro in sottofondo e con la preponderante componente dell'ironia alleniana. Ironico sì, ma anche malinconico (struggente il finale), perchè i ricordi non sono per forza tutti piacevoli, nonostante la nostalgia per quei tempi passati; la galleria dei personaggi è godibilissima, la scelta delle musiche - ovviamente in primo piano nel film - indiscutibile. Alcune scene sono imperdibili (quella iniziale dei ladri che rispondono al telefono durante un furto e vincono un concorso, quella del giocatore di baseball con la passione della caccia, l'avvistamento del sottomarino tedesco che ricorda tanto il passaggio del Rex...).
I ricordi di un'infanzia fra a fine degli anni '30 ed i primi '40, scanditi dalla radio e dai programmi e dalle canzoni che diffondeva. Fra momenti felici, disavventure tragicomiche, brani celebri e personaggi più o meno memorabili, si sivluppano le vicende della famiglia e dei conoscenti del piccolo Joe.
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