Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Pasolini mette in scena le bassezze dell'uomo (anche) nel secondo capitolo della "trilogia della vita", che si completa con il precedente Decameron ed il seguente Fiore delle mille e una notte. E' un'opera ancora più volgare del lavoro antecedente, intrisa di sesso fisico, con frequenti scene esplicite, funzioni corporee ed indecenze assortite; Pasolini sperimenta i limiti della morale oltrepassando quelli della censura (che infatti ebbe il suo bel daffare anche con/contro questo film); le novelle trecentesce da cui il regista prende spunto sono in buona parte adattate. Nel complesso divertente, ma talvolta fa sorgere qualche dubbio di effettiva gratuità.
Alcuni pellegrini sulla via per Canterbury si raccontano novelle: licenziose, ironiche, beffarde, angosciose, dalle mogli infedeli alle grette meschinerie dei frati, fino al tripudio di peti infernali che chiude adeguatamente la raccolta di amenità.
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