Regia di Roger Corman vedi scheda film
Corman si è concesso qualche mezzo per questo trittico tratto da Poe, il che non gli impedisce di giocare al risparmio usando trucchi da baraccone in modo originale e talvolta esilarante (le lenti deformanti per gli incubi di Motresor). Morella è la prima moglie morta di parto, bellissima e tenebrosa il cui fantasma minaccia la figlia innocente. Matheson ha involgarito il soggetto trasformando la reincarnazione del racconto originale è in una più spiccia possessione. Nel gatto nero lo sceneggiatore ha fuso abilmente il racconto omonimo con Un barile di ammontillado. L'animale è una creatura apparentemente innocente nella quale si incarna un destino diabolico e beffardo. Valdemar, infine, racconta di un uomo tenuto in stato di ipnosi anche dopo la morte. Qui Matheson appiccica al racconto originale, uno dei piu aggiaccianti di Poe, uno zombi e un intermezzo romantico. Il primo e l'ultimo episodio, abbastanza simili per tema, ambientazione e qualità sono improntati a un ironia un po'impalpabile. Nel secondo, e di gran lunga migliore, l'autore calca con successo sul pedale del grottesco usando abilmente due impareggiabili caratteristi come Vincent Price e Peter Lorre.
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