Regia di Fausto Caviglia, Barbara Bernardi vedi scheda film
Documentario autoprodotto dai filmaker e inserito da Studio Vezzoli nel meritevole progetto Mercoledì Doc (di cui abbiamo recensito, nello scorso numero, Fukushame. The Lost Japan), Ciao Italia. Storie di italiani a Berlino raccoglie le testimonianze di cittadini del Belpaese (?) emigrati nella capitale tedesca. Interviste frontali compongono un mosaico di voci che descrivono contemporaneamente inestirpabili mali nostrani (dalle disfunzioni istituzionali alle deformazioni culturali, dal nepotismo al cattivo gusto, dall’aridità economica all’egoismo antropologico) sotto l’egida di un «io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono» di gaberiana memoria. Professionisti e disoccupati, giovani e anziani, single e coppie con figli formano un coro di nuovi arrivati in Germania che narra di nefandezze e ipocrisie, politiche respingenti e furberie dello Stivale, in un sentimento non d’avversione, ma di amore profondo: il pensiero costante e rassegnato, il carattere affettivo di chi ha amato, lottato ed è sempre stato tradito. Di Berlino, per tutti un altro mondo, colgono i molto pro, ma anche i contro. Intanto «vogliono stare in Italia pur non standoci», rimanendo attivi politicamente dall’estero. La durata del film, quei 52 minuti da standard Doc3 (contenitore della Rai), dice del suo luogo deputato: la televisione. L’augurio è che lo trasmettano, soprattutto su quella statale. Solo per ricordarci cosa siamo (diventati).
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