Regia di Xavier Dolan vedi scheda film
Chiamami col suo nome
Tom à la Ferme è un film in cui la tensione sessuale non esplode mai, creando, quindi, una (at)trazione filmica incontrovertible; in cui l'immobilità narrativa e i vuoti tramici strozzano lo spettatore; in cui ogni orrore sciogliente e ogni liberazione spettatoriale vengono continuamente rimandati, negando, a chi visiona il lungometraggio di Dolan, ogni tipo di catarsi. In sostanza, avviene costantemente uno snervante rinvio situazioniale, in cui nulla si conclude mai realmente, sospendendo, quindi, la percezione drammaturgica - riguardante, ovviamente, il film in esame - in un'angosciante stasi hitchcockiana; in un asfissiante limbo pulsionale.
Insomma, una continua respinta di riscatto spettatoriale.
Tom à la Ferme è un film ambiguo, intrappolante e contratto.
Tom à la Ferme è, in un certo senso, il film meno dolaniano dell'autore canadese; ma, paradossalmente - per chi scrive -, il suo miglior lavoro.
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