Regia di Xavier Dolan vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 2013 - VENEZIA '70
Terzo film da regista del giovane canadese Dolan che porta al concorso una delle opere migliori viste fino ad oggi.
La storia claustrofobica e tesa di una messa in scena quasi teatrale (non fosse per gli spazi anche aperti che coinvolgono la varia scenografa dell'opera) che impegna un giovane omosessuale in visita alla fattoria della madre del suo defunto compagno per assistere al funeraledi quest'ultimo, diviene un teatrino delle falsità e del non detto recitato in virtù di un ricatto e di un atteggiamento coercitivo e prepotente attuato dal fratello del defunto ai danni del fragile e ancora sconvolto protagonista. E tutto ciò per cercare di illudere una madre disperata e affranta dal dolore, della "normalità" del suo figlio minore, al quale si costruisce anche una falsa vita sentimentaale eterosessuale con un'amica di Tom, che suo malgrado sta al gioco, almeno fino ad un certo punto. Dopo un'abile rincorsa a scavare a fondo nei caratteri dei tre personaggi principali (Tom, la madre e il fratello violento del fidanzato), ecco che Dolan ci sorprende facendo virare la vicenda verso i binari tortuosi e perversi del thriller: episodi non noti nella vita del folle fratello, che con la sua violenza non perde occasione per dimostrare tutto il suo squilibrio, allarmano a tal punto Tom, che quest'ultimo sarà costretto ad usare tutti gli stratagemmi più complessi per fuggire da quel luogo di fatiche e di lavoro, di contatto con una natura schietta e a volte crudele, in cui in fondo cominciava a trovarsi bene, addirittura progettando di stanziarvisi.
Dolan dirige in modo convincente e interpreta bene il suo complesso ruolo di vittima e pedina-chiave necessaria ed indispensabile per far ripartire alcune vite in stallo dopo la tragedia senza rimedio.
Verso la fine il regista accumula forse un po' troppi particolari e sotto-vicende rischiando di slabbrare la compattenza di un racconto sino a quel momento impeccabile; ma il film resta in ogni caso una valida sorpresa che mi induce senza esitazioni a proseguire al più presto nella conoscenza completa di questo giovane interessante autore canadese e dunque delle sue precedenti due opere da regista, inedite per il momento (guarda caso) nel nostro paese.
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