Regia di Bruce La Bruce vedi scheda film
Ma che piacevolissima e del tutto inaspettata sorpresa questo piccolo film, che per sguardo e approccio è stato giustamente paragonato alla "sensibilità indie" di Gus Van Sant e John Waters. Presentato alla settantesima mostra internazionale del cinema di Venezia, racconta la nascita di un amore tra un diciottenne e un anziano ottantenne ospite di un ospizio dove Lake (il ragazzo) trova lavoro come inserviente. A differenza di precedenti lavori di LaBruce (spiazzante autore specializzato per lo più nel cinema porno- gay, e di cui finora non avevo visto nulla), qui non ci sono scene di sesso esplicito, né eccessiva morbosità; c'è solo il desiderio di raccontare una storia d'amore. Lo sguardo è lineare, tenero, gentile, compassionevole e ironico allo stesso tempo. Non è un film perfetto ( difetti e semplificazioni, specialmente di sceneggiatura, qua e là emergono), ma la semplicità, il coraggio e la purezza di intenti con le quali La Bruce parla di un sentimento così inusuale e controverso colpiscono veramente al cuore.
Un film che rimane dentro anche a distanza di tempo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta