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Quinto potere

Regia di Sidney Lumet vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Quinto potere

di claudio1959
10 stelle

«Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!» (Howard Beale)

William Holden, Peter Finch

Quinto potere (1976): William Holden, Peter Finch

William Holden, Faye Dunaway

Quinto potere (1976): William Holden, Faye Dunaway

Peter Finch, Faye Dunaway

Quinto potere (1976): Peter Finch, Faye Dunaway

Peter Finch

Quinto potere (1976): Peter Finch

Quinto potere Stati Uniti d'America 1976 la trama: Howard Beale e’ un commentatore televisivo di un grande Network di Los Angeles a causa di una forte depressione in corso, crollano i suoi indici di ascolto e quindi i suoi dirigenti decidono di licenziarlo. Prima di dare l’addio alla scena però Howard Beale, senza alcun preavviso seguendo il suo impulso annuncia il proprio suicidio davanti alla telecamera…………La recensione: Quinto potere (Network) è un film diretto da Sidney Lumet e interpretato da Peter Finch, Faye Dunaway, William Holden e Beatrice Straight. Prodotto da Howard Gottfried per Metro-Goldwyn-Mayer Distribuzione in Italia di United Artists. Fotografia naturalistica di Owen Roizman. Questo film “epocale” che vidi al cinema nel marzo del 1977 e’ grande cinema, ma soprattutto ancora moderno ed attuale, sembra appena girato. Trattasi di cruda e graffiante satira della televisione americana degli anni settanta. Film realizzato con un budget ridotto, ottenne un grande successo commerciale e critiche molto positive all’epoca. Sceneggiato da Paddy Chayefsky in veste anche di produttore esecutivo,già vincitore di due Oscar per Marty, vita di un timido (1955) e Anche i dottori ce l'hanno (1971). Nel 1977 il film ricevette 10 candidature agli Oscar, vincendone 4. La più importante a Peter Finch, come miglior attore protagonista mostruosamente bravo e assegnato postumo, perché morto alcuni mesi prima della premiazione a Los Angeles. Il film non è solo una critica nei confronti della televisione, ma un duro attacco ad un mondo divenuto disumano, povero di valori morali e prostrato al “Dio denaro”. Tutti gli attori sono straordinari a partire dal già citato Peter Finch, Faye Dunaway una cinica ed anaffettiva Diana Christensen una producer, il magnifico William Holden che interpreta il dirigente televisivo Max Schumacher, quello che dimostra più onestà e sensibilità di tutti i suoi colleghi, Robert Duvall “lo squalo” Frank Hackett, Nead Beatty attore caro a Robert Altman, che interpreta l’alto dirigente Nelson Chaney, sua una delle scene più importanti del film, Beatrice Straight recita splendidamente nel ruolo della moglie tradita da William Holden, una scena di poco più di 5 minuti che le sarebbe valsa nondimeno il premio Oscar come miglior attrice non protagonista e in un minuscolo ruolo ho riconosciuto il bravo Ken Kercheval di cui ricordo Dallas - serie TV del (1978-1991). La colonna sonora di Elliot Lawrence è parte integrante delle musiche di spot pubblicitari e temi di programmi televisivi. Il film si può anche definire una disincantata e lucida metafora. Il film è un indiscutibile capolavoro, molto attento alle psicologie ed ai dettagli sezionati da tutti i punti di vista, sul potere di chi manipola e tira i fili e si basa tutto su ascolti e pubblicità, con fine ultimo il denaro che compra ogni cosa. Il film è molto parlato, ma non verboso ed è sicuramente grottesco. Un film visionario “Il mondo è un businnes” la frase detta dal cinico Jenkins ed i programmi proposti al pubblico non devono essere fatti bene e coscienziosi, ma devono catturare l’interesse morboso del pubblico in qualsiasi maniera, anche la più drammatica, anche con discorsi pieni di odio e rancore contro razze o religioni. Howard Beale il protagonista e’ solo una marionetta in mano ai pupari, che decideranno tutto su di lui ….. anche la sua fine vedere il terribile epilogo per credere, un autentico pugno nello stomaco. La televisione vista non come intrattenimento e news, ma capace di condizionare il pubblico in modo subliminale e forgiare le emozioni ed i sentimenti a comando e quando non servi più vieni buttato via se non “eliminato”. Il finale è brutale, ma molto pertinente e quindi verosimile. Film da vedere almeno una volta all’anno e non ci si stanca mai. Interpreti e personaggi Peter Finch: Howard Beale Faye Dunaway: Diana Christensen William Holden: Max Schumacher Robert Duvall: Frank Hackett Wesley Addy: Nelson Chaney Ned Beatty: Arthur Jensen Beatrice Straight: Louise Schumacher Arthur Burghardt: Grande Ahmed Kahn Jordan Charney: Harry Hunter Conchata Ferrell: Barbara Schlesinger Darryl Hickman: Bill Herron William Prince: Edward George Ruddy Lane Smith: Robert McDonough Marlene Warfield: Laureen Hobbs Lance Henriksen: Avvocato al Khan's Place Lee Richardson: voce narrante

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