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Non-Stop

Regia di Jaume Collet-Serra vedi scheda film

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La recensione su Non-Stop

di supadany
5 stelle

Non-stop è un thriller in alta quota che rinnova la proficua collaborazione tra Liam Neeson e Jaume Collet-Serra, dopo Unknown. Senza identità e prima di Run all night - Una notte per sopravvivere.

Tra i tre titoli, rimane il maggior successo commerciale, con oltre 220 milioni di dollari incassati (in Italia non è uscito né in sala, né in dvd, almeno fino al momento di scriverne, ndr), condivide alcuni punti di vista ma è anche il più impervio, correndo il serio rischio di sbandare, per non dire proprio, precipitare.

L’addetto alla sicurezza sui voli Bill Marks (Liam Neeson) non sta passando un periodo felice quando durante un volo come tanti altri, riceve un messaggio con un’esplicita minaccia; se non saranno versati 150 milioni di dollari su un conto corrente entro venti minuti, un passeggero morirà.

L’agente si mette all’opera per capire cosa stia succedendo, aiutato da Jen (Julianne Moore) e dall’hostess Nancy (Michelle Dockery), mentre la questione diventa sempre più ingarbugliata, con il rischio di passare lui stesso come ipotetico vero colpevole.

 

Liam Neeson

Non-Stop (2014): Liam Neeson

 

Jaume Collet-Serra è un regista che di fronte alle sfide non si tira indietro anzi, rilancia, a modo suo con decisione; questa volta, una minaccia da decifrare su un volo di linea è una miccia appiccicata al detonatore, con un protagonista dal taglio classico - mille problemi alle spalle e spirito intraprendente che si fatica a seguire - e un vortice di sospetti, doppi giochi, tra soluzioni al cardiopalma e semplificazioni allarmanti.

Dopo un’introduzione al pian terreno di buona fattura formale, la virata all’insegna del pericolo cambia completamente il clima, che rimane di estrema concitazione fino alle ultime battute, quando il grado di verosimiglianza è in caduta libera rispetto anche agli squilibri precedenti.

Infatti, lo sviluppo accusa più volte un senso di fatica, in alcune occasioni s’incaglia completamente e per uscire dalle sabbie mobili forza la mano in modo inconsulto, d’altro canto la tensione ha una discreta tenuta, mentre la gestione del campo d’azione delimitato è almeno due spanne superiore agli ingranaggi di una sceneggiatura che propone salti mortali (e di punto in bianco).    

Per il resto, Liam Neeson è abbastanza a suo agio nel congetturare di tutto e di più, Julianne Moore stacca l’assegno con professionalità, Corey Stoll può sviare l’attenzione e Michelle Dockery non difetta in grazia (e c’è anche l’oscarizzata, negli stessi mesi, Lupita Nyong’o).

Alla fine, si può affermare che il meccanismo non sia ad orologeria, che come thriller segni per il regista un passo indietro rispetto a Unknown, ma il livello di coinvolgimento rimane tangibile con una notevole dimostrazione di padronanza del mezzo, quasi una sfida gestionale che esalta il regista, forse un po’ troppo concentrato su se stesso.

Spregiudicato e adrenalinico.

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