Regia di W. S. Van Dyke vedi scheda film
Un detective fa da balio asciutto a un miliardario con un debole per le donne e l’alcool: il secondo viene accusato di omicidio per una macchinazione ordita dalla moglie, il primo cerca di scagionarlo ma rimane a sua volta implicato nel caso e deve agire di nascosto. L’inizio è discreto, ma quasi subito la trama gialla perde ogni plausibilità (grazie alla presenza di alcuni fra i poliziotti più deficienti che si siano mai visti al cinema) e sfuma in una commedia fiacca, caotica, ripetitiva e fintamente vivace. Insopportabile Claudette Colbert, la cui recitazione tutta moine e svenevolezze viene ulteriormente peggiorata dal doppiaggio e la cui alchimia con James Stewart è nulla. Il titolo deriva dall’ultimo verso di una sdolcinata poesia composta dal personaggio di lei.
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