Regia di Peter Jackson vedi scheda film
Battaglie, battaglie, battaglie, battaglie, battaglie, battaglie. E poi battaglie, battaglie, battaglie, battaglie, battaglie. Finita la battaglia, arriva un'altra armata, e allora ancora battaglie, battaglie, battaglie.
Ora si capisce come mai il titolo, che in origine doveva essere se non sbaglio "There and back again", è stato cambiato in "La battaglia delle cinque armate". Perché in questo Hobbit 3 non c'è praticamente nient'altro.
Il film precedente si concludeva con la grande presenza del drago Cumberbatch che usciva dalla grotta, apice narrativo di una storia basata sul viaggio dei nani e l'attesa del confronto col drago.
In questo terzo film, la vicenda del drago viene praticamente "buttata via", pochi minuti e tutto è risolto. Come quando nei telefilm vi lasciano alla fine della stagione con il protagonista in una situazione impossibile da risolvere, morte sicura, resti in ansia per tutta l'estate e al primo episodio della stagione successiva un paio di cazzotti e via.
Stessa cosa per la controtrama di Gandalf e il negromante: pim pam, scazzottata magica e tutto risolto. Tempo totale sullo schermo tra l'una e l'altra cosa non più di dieci minuti.
Gli altri 133, a parte qualche vaga menata di Thorin che fa abbastanza presto a rinsavirsi miracolosamente, sono battaglie, battaglie, battaglie, battaglie, battaglie, battaglie. E poi battaglie, battaglie, battaglie, battaglie, battaglie. Finita la battaglia, arriva un'altra armata, e allora ancora battaglie, battaglie, battaglie.
Non che non mi piacciano le battaglia, nel Signore degli Anelli mi avevano entusiasmato. Ma due ore di battaglie sono troppe, scusa. Soprattutto perché non sono battaglie che rappresentino qualcosa, che chiudano in gloria un plot narrativo vissuto, sofferto, temuto.
Sono una conseguenza degli eventi, ma in un certo senso secondaria. Non riusciamo nemmeno a essere coinvolti nei rischi per il destino del mondo.
Ok, forse una parte di questi problemi più che a Jackson andrebbero imputati a Tolkien; ammetto che lo Hobbit è uno dei pochi libri di Tolkien che non ho letto, quindi non so fino a che punto. Ma ricordiamoci che Lo Hobbit è una favoletta. La versione film lo ha voluto trasformare in una storia epica come Il signore degli Anelli, senza riuscire a costruire un pathos adeguato.
Dal punto di vista visivo, pur nella generale eccellenza e grandiosità di immagini e scenari, ci sono alcune scene assolutamente inguardabili. Segnalo in particolare quella che segue alla sconfitta del Negromante e dei nazgul, che non avrebbe stonato in un episodio dei Power Rangers.
E potete continuare a dirmi finché volete che è fantasy e non deve essere ingegneristicamente plausibile, ma la scena di Legolas sulla torre crollata mi fa contrarre gli intestini.
È possibile che il mio giudizio avrebbe potuto essere un quarto di stella più elevato se la proiezione non fosse cominciata con la ripezione per quattro volte dei primi dieci minuti perché non funzionava l'audio.
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Ciao, avendo appena finito di rileggere il libro de "Lo hobbit" replico a quello che sembrerebb essere un tuo dubbio circa la responsabilità di aver rimpinzato di battaglie questo terzo capitolo cinematografico specialmente quando dici
"Ok, forse una parte di questi problemi più che a Jackson andrebbero imputati a Tolkien"
Nell'edizione da me posseduta "Lo hobbit" è un libro di 342 pagine, e la
battaglia, che nel libro è chiamata Battaglia dei cinque eserciti, occupa lo smisurato spazio di ben 6, dico 6 pagine!!!!!!!!!!!!!!!!
Hai ancora qualche dubbio? :)
Io direi che qui è colpa solo ed esclusivamente di Jackson, mentre Tolkien non c'entra proprio nulla con quello che tu hai visto sullo schermo.
Non ho visto nè questo terzo capitolo cinematografico (e mai lo vedrò) e neppure il secondo, poichè mi è bastato il primo in seguito al quale avevo pensato immediatamente che Jackson, nel tentativo arrogante e artificioso di rafforzare il legame e costruire una forte contiguità visiva, seppure temporalmente a ritroso, con "Il signore degli anelli", avesse infarcito il suo "Lo hobbit" di situazioni e sequenze assolutamente pretestuose, narrativamente inconsistenti e fastidiose.
Difendo da sempre l'indipendenza culturale dell'arte cinematografica da quella letteraria, e seppure la prima attinga a piene mani dalla seconda, ha tutto il diritto di avere una sua dignità intellettuale, il che significa che un film può anche stravolgere un libro laddove il libro sia semplicemente fonte di ispirazione, ma quello che ne deve stravolgere è lo spirito del racconto originale.
Laddove invece un film voglia essere essere una trasposizione di un libro (e non un film semplicemente ispirato da), ed è questo il caso de "Lo hobbit" sarebbe lecito aspettarsi sia una maggiore attinenza tra film e romanzo, ma specialmente e a maggior ragione dovrebbe esserne conservato intatto lo spirito originale.
"Lo hobbit" libro non è proprio un libretto per bambini, perchè si parla di orchi, morti e battaglie serie, ma è indubbio che l'atmosfera sia molto meno marziale, epica e più giocosa di quella de "Il signore degli anelli".
Ma il Sig. Peter Jackson era troppo innamorato del suo giocattolo precedente, e del conto in banca stragonfio per limitarsi ad uno, o al massimo due film, ed ha voluto strafare e più che altro inventarsi quasi tutto, solo per compiacere il pubblico e ricatapultarlo nelle atmosfere della precedente trilogia cinematografica, la quale, nonostante svariate differenze con il romanzo, aveva maggiormente tenuto fede allo spirito originale.
Scusa la lungaggine.
Sono del tutto d'accordo. Sapevo che le battaglie nello Hobbit hanno poca rilevanza, sulle colpe mi riferivo più che altro alla fine poco gloriosa del drago. Ma tant'è, lo Hobbit ha comunque un tono da favola (anche se non è per bambini, certo) non da romanzo epico come LOTR, quindi la stessa scelta in Tolkien può essere giustificata e in Jackson no.
Jackson ha fatto una cosa del tutto diversa dallo spirito del libro. Mi sta benissimo, i film sono film e i libri sono libri. Il problema è solo che doveva farla meglio.
Sono d'accordo.
Ed invece leggitelo il libro, scoprirai che è molto meglio di questa trasposizione cinematografica e, tra l'altro, anche molto più breve.
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