Regia di Vinko Brešan vedi scheda film
In un paese dove l’ecumenica bonomia di Don Matteo conquista inesorabilmente le cime dell’Auditel, la grottesca parabola di padre Fabijan piomba come un urticante oggetto non identificato. Intriso dello humour nerissimo e disincantato della cinematografia balcanica, il film narra di un parroco rampante e afflitto dall’invidia per un collega più anziano e più amato: per trasformare la sua desolante isoletta dalmata in una terra di miracoli, il prete s’inventa un inganno consumato in complicità col tabaccaio e sforacchia profilattici per indurre gravidanze poco desiderate nei fornicatori impenitenti. Quando lo stratagemma non basta, coinvolge il farmacista e sostituisce le pillole anticoncezionali con vitamine: et voilà, nel giro di qualche mese l’isola si popola di marmocchi più o meno legittimi e di matrimoni celebrati in fretta e furia. Tratto da una pièce teatrale e rigorosamente diviso in atti, l’opera si balocca con le possibilità comiche (limitate) dell’incremento demografico indotto, ma svolta bruscamente in velenoso ritratto sociale: le differenze etniche che ancora bruciano come ferite aperte nel territorio croato sono all’origine di scontri sanguinosi sulla religione dei neonati e di aborti praticati clandestinamente. La farsa muta pelle e si fa tragedia, teatro dell’assurdo bagnato di lacrime e vergogna, con staffilate in pieno petto alla piaga dei preti pedofili. Un atto d’accusa che strilla il suo messaggio e accantona a occhi chiusi l’equilibrio fra registro comico e drammatico.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta