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La bravata

Regia di Roberto Bianchi Montero vedi scheda film

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La recensione su La bravata

di undying
4 stelle

Un film a due marcie e altrettante diverse direzioni: inizia come una commedia, procede come un noir e finisce nel melodramma. Lento e in ripresa sul finale, con un cast tipico del cinema d'exploitation Anni '70.

 

Un gruppo di perditempo, di buona estrazione sociale, decide di derubare tre auto trasportate su camion e contenenti quattro miliardi derivati da riciclo "sporco" di denaro. Per fare il colpo usano senza riguardi due ragazze: Patrizia (Franca Gonella) e Jeanette (Ajita Wilson), destinate a distrarre gli autisti del camion.

 

 

Poco avvincente lavoro di Roberto Bianchi Montero, altrove significativo (e comunque assai prolifico) regista talvolta in grado di lasciare traccia del suo passaggio dietro la macchina da presa  (Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile). Purtroppo non è questo il caso, anche se il (de)merito va attribuito alla scrittura (soggetto e sceneggiatura) non certo alla precisa e curata direzione. Limita la visibilità del film un primo tempo confuso e incerto sul registro narrativo da percorrere, ovvero commedia o azione: i due autisti del camion dovrebbero far sorridere, perché tratteggiati come macchiette ma riescono solo a pronunciare strafalcioni e infelici battute (Patrizia è la nordicona mentre Jeanette... la sudiciona: testi degni di uno dei peggiori fumetti Squalo dell'epoca). Poi fortunatamente lo sviluppo si fa più serio, sfiora addirittura il melodramma e svicola -purtroppo solo in "zona Cesarini"- in un intreccio coinvolgente, reso particolarmente felice dall'unico interprete di classe che veste i panni dell'ambiguo dottore (Silvano Tranquilli).

 

 

E l'erotismo (date le presenze che hanno solcato il set)? Dietro le quinte non possiamo sapere il grado di sviluppo in tal senso ma di certo sullo schermo non rimane quasi nulla in fatto di sesso e/o sensualità. Anzi, la trans -gola profonda nera, già principessa nuda- Ajita qui ha forme d'anca evidentemente (mal) lavorate dal chirugo (non parliamo del seno, decisamente "strabico") e ripresa di spalle mostra una silhouette degna di un muscoloso e temibile pugile! Va da sé che per chi apprezza il cinema Italiano degli Anni '70, solo per la struttura del cast (la Gonella, la Wilson, Venantini ed il mitico interprete allucinato di VirusFrank Garfield, nome de plume di Franco Garofalo) e per la colonna sonora (sottotono anch'essa) di Nico Fidenco, val bene una visione. Si astengano invece tutti gli altri, onde evitare novanta minuti da passare in sofferente attesa dei titoli di coda.

 

 

Film pressoché bandito dal palinsesto televisivo (eccezion fatta per qualche emittente locale), disponibile in una penosa edizione Dvd targata Mosaico che lo propone nel formato 1.85 letter box. La qualità video è inferiore a quella di una VHS e l'audio in un paio di contesti (di pochi secondi) diventa quasi inascoltabile. La durata della versione si ferma a 1h27m55s.

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