Regia di Alejandro Jodorowsky vedi scheda film
Un film partiicolare, insolito, bello.
Non conosco bene qual geniaccio di Jodorovsky, e poche volte ho incrociato le sue opere. Fanno eccezione i fumetti fatti in collaborazione con l’altro genio, Moebius, opere che dovrei avere da qualche parte in casa. Dunque era molto interessato a capire cosa fosse questo film. Narra della sua giovinezza dell’autore, ma il punto di vista e la messa in scena sono, per usare un eufemismo, anticonformiste. E bellissime, chiaro. Un film senza pause, senza momenti di noia, con continue invenzioni, scoppiettante, profondo, con molti significati, che prende, vedi anche i duetti tra lo stesso Jodorowsky di adesso e il bambino (bravissimo) che lo interpreta da giovane, delle piccole perle. Scopro solo in un secondo momento che il film è “fatto in casa”: il papà del ragazzino nel film è lo stesso figlio di Jodorowsky (molto bravo, ma che cortocircuito), un altro suo figlio interpreta un anarchico e un terzo figlio il filosofo matto che vive in riva al mare. I costumi sono curati dalla moglie del regista. Costi minimi, insomma, per un film destinato da subito a non incassare nulla e a finire nei vari Festival, dove ha riscosso un gran successo di critica. Se si cerca qualcosa diverso dal solito, eccolo qua. Per me, un 7.
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