Regia di Stuart Beattie vedi scheda film
L’ennesima trasposizione cinematografica dell'eterna Creatura del Dott. Frankenstein passa questa volta attraverso la trasposizione di una Graphic Novel di Kevin Grevioux e alla prima prova di regia dello sceneggiatore Stuart Beattie (che ha lavorato anche alla trilogia dei Pirati dei Caraibi, mi sembra) per un prodotto destinato esplicitamente a un pubblico di giovanissimi.
L'idea di base credo fosse quello di riprendere, in parte, le atmosfere e i toni di un Underworld qualsiasi (Kevin Grevioux ne era uno degli sceneggiatori) e quindi di cercare di ripetere, almeno in parte, il successo commerciale che ha arriso, non si sa bene perchè, alla creatura di Len Wiseman.
Missione perfettamente fallita.
Anche perchè temo sia stata "sottovalutata", principalmente da parte dei produttori, l'importanza di una Kate Beckinsale in aderentissima tuta in latex nel successo, almeno nella sua parte economica, di quella altrimenti sciaguratissima operazione.
Infatti credo che, più ancora che per la sua realizzazione, il più grosso errore sia nella sua stessa ideazione, ovvero trasformare la storia di un personaggio tragico e "sbagliato" per sua stessa natura come il Mostro di Frankestein nel percorso formativo e accettativo di una specie di nuovo super-eroe che può anche funzionare in un fumetto ma estremamente complicata invece in una trasposizione cinematografica con il rischia di tracimare facilmente nel ridicolo involontario. O di andarvi anche oltre.
Cosa che è puntualmente successo.
Inspiegabile poi la partecipazione, anche se da protagonista, di un attore come Aaron Eckhart.
Un film che, lontanissimo dai temi e dalle atmosfere del romanzo di Mary Shelley, cerca il proprio pubblico tra i giovanissimi appasionati di videogiochi e alle nuove tendenze supereroistiche di recente successo mancandole pateticamente entrambe.
VOTO: 2
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