Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film
Snowpiercer è un film del 2013, scritto e diretto dal sud-coreano Bong Joon-ho con Chris Evans ed Song Kang-ho.
Sinossi: nel 2031 a causa di una nuova era glaciale l'umanità si è quasi estinta, gli ultimi sopravvisuti si sono rifugiati in un treno ipertecnologico che "circumnaviga" la terra senza consumare carburante grazie ad un apparente motore perpetuo.
Il treno è suddiviso in classi e la convivenza tra i diversi cittadini non è per nulla pacifica e civile....
Snowpiercer rappresenta il debutto in lingua inglese di Bong Joon-ho, tra i massimi maestri della cosiddetta "generazione cinefila" sudcoreana, un talento purissimo che attraverso il cinema di genere realizza acute e velenose satire socio-politiche e questo film non è da meno.
Prima ancora di analizzare il film è doversoso spendere due parole sul processo produttivo:
Il noto regista, nell'ormai lontano 2004 durante una sua consueta visita nella fumetteria di fiducia a Seul, si imbatte in un fumetto francese tale Le transperence; è amore a prima vista a tal punto da voler realizzare subito una trasposizione cinematografica.
il regista mostra il progetto ad un produttore di fiducia, ma viene subito respinto poichè quest'ultimo non è interessato a realizzare film di fantascienza; fortunatamente per Bong Joon-ho, l'amico e collega Park Chan wook ,innamoratosi pure lui del fumetto, decise di acquistare i diritti e avviare una mega-produzione che vede coinvolti, oltre alla sua Moho films, Stati uniti e Francia.
Ritornando a focalizzarci sul film, Bong si conferma un grandissimo racconta storie, in grado di intrattenere lo spettatore con uno spettacolo di qualità purissima e soprattutto farlo riflettere su tematiche spinose e sempre contemporanee, a tal proposito l'inizio del film è da antologia:
Durante lo scorrere dei titoli di testa vengonono inserite diverse voci fuori campo diegetiche, si tratta di vari notiziari che affermano che si riuscito a trovare una soluzione rivoluzionaria per risolvere l'incombete problema del riscaldamento globale, a questo punto Bong ci mostra le prime immagini del film: l'esperimento non soltato è fallito ma ha causato una nuova era glaciale come sottolineato da una sintetica scritta in sovraimpressione.
La terza parte dell'incipit si coclude, catapultandoci in medias res all'interno di un treno molto particolare, dove un gruppo di uomini armati si appresta a far violenza su civili che si trovano in condizioni pietose.
Il treno è chiaramente un microcosmo di società suddiviso in classi sociali, dove i più poveri vivono o meglio sopravvivono nella coda del treno; stipati come animali senza cibo e speranza, mentre i ricchi si godono i piaceri della vita, in vagoni allestiti come suite a 7 stelle.
Lo scopo di Bong Joon-ho è chiarissimo fin dall'inizio, da una parte farci capire come probabilmente saremo noi stessi a provocare l'estinzione della vita sulla terra e soprattutto si focalizza sull'ingordigia e avidita dei potenti, che non mostrano nessun interesse verso i più deboli, considerandoli come oggetti da sfruttare per il proprio benessere e tornaconto senza alcun rispetto verso la vita umana.
Bong in molti dei suoi lavori precedenti si era focalizzato sulle conseguenze di questo comportamento scellerato delle classi più forti che portano i deboli sul baratro della follia, non a caso nel film ci viene raccontato come ad un certo punto pure i più buoni se disperati si trasformano in bestie assetate di sangue.
Interessante anche come viene messa in scena la violenza; per alcuni soggetti uccidere a sangue freddo sembra quasi un gioco, una pura routine da eseguire con il sorriso stampato sulle labbre.
La violenza è una tematica molto presente nella filmografia del regista, sempre analizzata e mostrata in tutte le sue sfumature.
Otttima anche la regia, nonostante Bong giri in spazi angusti e claustrofobici la macchina da presa risulta estremamente libera regalandoci sequenze action spettacolari grazie anche ad un uso sapiente del rallenty, pensiamo alla lunga scena del primo vero combattimento tra milizie e oppressi.
Meravigliosi anche i campi totali che ci mostrano una terra ormai desolata e sopraffatta dai ghiacci.
Se non è un capoalvoro poco ci manca.
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