Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film
I veri eroi sono le masse…le masse popolari sono dotate di una forza creativa illimitata (Mao)
2031. Il mondo è un treno della vita, c’è chi sta in coda (i poveri, gli sfruttati, gli oppressi) e chi in testa (il potere). In origine per sopravvivere le masse erano costrette a praticare il cannibalismo, poi per non sacrificare più nessuno furono costretti a mutilarsi e alla fine il capo supremo del treno, lanciato a gran velocità su un mondo circostante ghiacciato, produsse blocchi di proteine di dubbia provenienza per sfamarli. Curtis non riuscì a mutilarsi e oggi, ispirato dal grande vecchio Gilliam, guida i preparativi per una rivolta decisiva. La goccia che fa traboccare il vaso è il rapimento di due bambini da parte di Mason, l’esecutrice grottesca del potere con la doppia W. Chi si ribella è costretto alla tortura o all’eliminazione.
Snowpiercer (2013): locandina
La rivoluzione è un’insurrezione, un atto di violenza con il quale una classe ne rovescia un’altra (Mao)
Curtis nel tragitto di conquista dei vagoni perderà numerosi uomini e amici ma riuscirà ad arrivare alla meta. Rovesciare il tiranno e sostituirlo o distruggere tutto per ricominciare? Il finale ricorda vagamente i dubbi amletici di Coppola per la conclusione di APOCALYPSE NOW, il coreano Bong Joon-ho non ha avuto perplessità nel privilegiare la seconda scelta per ripartire più leggeri, una donna e una bambina. La fine è anche un nuovo inizio, la scoperta di un nuovo mondo, la piccola compie un piccolo passo per lei, un grande passo per una nuova umanità, una svolta ambientalista se vogliamo. SNOWPIERCER è un bel film d’azione e d’avventura con dei contenuti politico-sociali ponderati e illuminati. La società moderna è un concentrato di violenza, schiavismo e tirannia; la matrice maoista e anticapitalista è una visione, una deformazione personale, qualsiasi dittatura lo è, la frase gli uomini senza un capo si divorano a vicenda è una constatazione amara e l’uomo diventa succube di droghe per dimenticare la realtà opprimente (i cristalli di kronon) ma non gli affetti, diventa schiavo della violenza e del caos. Gilliam, paladino della coda e delle masse proletarie compromesso con il feroce e rassicurante Wilford (il potere assoluto) è una verità e una delusione per Curtis, novello Spartacus liberatore delle masse dal giogo della schiavitù. E se Wilford avesse ingannato Curtis dicendogli che lui e Gilliam erano in combutta? Il vecchio avvisò Curtis che quando si sarebbe trovato di fronte a Wilford avrebbe dovuto strappargli subito la lingua. Chissà! La lettura rivoluzionaria decade se consideriamo che Curtis alla fine non si cura più delle sorti della coda rammaricandosi solo della morte degli amici. Tanti quesiti e altrettante interpretazioni. Il regista e sceneggiatore coreano (qui coadiuvato da partner americani che non inquinano la sostanza orientale della pellicola) è un talento visivo e narrativo degno di attenzione, gustosa la citazione musicale di SHINING nel vagone delle saune. Il cast alterna volti importanti del cinema sudcoreano come Song Kong-ho e Go Ah-sung a grandi attori come Ed Harris, John Hurt e la sublime Tilda Swinton.
Snowpiercer (2013): Tilda Swinton
Snowpiercer (2013): Ko Ah-sung, Kang-ho Song
Snowpiercer (2013): Chris Evans
Snowpiercer (2013): Joon-ho Bong
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Caro @halloran questa volta miu lasci di stucco! Tu tra gli inscritti alla community sei tra quelli che ha gusti più definiti, certi e limpidi, raramente ci sono stranità (pensieri che non ti aspetteresti) nelle tue opinioni scritte. Questo caso è "l'eccezione che conferma la regola", ... non avrei scommesso nulla su una tua opinione positiva su questo tipo di cinema. Mi chiarisco ... dopo i primi quindici minuti anche io osannai al "bellissimo" film ... Una bella metafora della società, proiettata su un treno. Tutto si è smontato dopo che il resto del film non è stato per nulla all'altezza dell'incipit e più volte ha rasentato il ridicolo, per poi concludersi in belle scene, ma dal racconto imbarazzante. Tutto è andato bene finché il resto del treno è stato solo immaginato. Ma poi ... Forse non ero dell'umore giusto, pur essendo un ghiottone di film d'azione. Rimango con lo sconcerto, anche perchè è ben quotato dalla community. A presto. Ciao.
Caro Garibaldi (dimmi il tuo nome, mi verrebbe da chiamarti Giuseppe :-) il bello del cinema è che si può spaziare e amare qualsiasi genere. In questo caso ero attratto dal film perché lessi delle belle presentazioni su filmtv cartaceo. Oltre a ciò ero curioso di vedere la metafora politica decantata da qualcuno o forse proprio negli intenti del regista. L'opera, seppur d'azione, mi ha preso e convinto. Credo di aver recensito ogni genere di film, anche se poi un po' tutti tendiamo a scrivere sempre degli stessi film e sempre le stesse cose. Sarebbe più salutare, invece, ogni tanto trasgredire questa regola e allargare gli orizzonti visivi e descrittivi. Grazie per il bel commento. Un saluto
Concordo sull'evasione tra i generi cinematografici ;-) Saluti
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