Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film
Onore a Bong che in versione 'export' si salva, ma dargli 5 stellette, mi sembra un tantino esagerato. La filmografia del regista sudcoreano è composta da titoli ben più significativi a partire dal gioiello claustrofobico e politico di Barking Dogs Never Bite e di certo, questo Snowpiercer contribuirà ad abbassare la media. Quindi ci troviamo di fronte ad un'opera minore seppur di discreto appeal, a tratti devo dire entusiasmante (la classe non è acqua, e Bong è un talento), ma nel complesso poco compatta, persa nel già visto fra citazioni e omaggi (la visione apocalittica dei costumi e delle ambientazioni mi ha ricordato da subito Gilliam), in cui il rigore va e viene (e questo mi ha sorpreso visto i precedenti). Un peccato, visto che l'opera era da tempo programmata, tanto da apparire come una sfida, perché alla fine diciamolo, da un soggetto così difficile, l'autore ha fatto miracoli, ma andare oltre ai confini del genere questo non gli è riuscito. Purtroppo questo film si confonde ad altri, è questo il peccato più grande, un buon intrattenimento, gran ritmo, dei momenti notevoli e poi? Certo i simbolismi e le metafore ci sono, si punta alto, ma le promesse non vengono mantenute, rifugiandosi in banali e telefonati 'colpi di scena' (The Host è più compatto e fresco rimanendo un film di genere stupendamente contaminato), rimanendo sospeso fra il prodotto di qualità e la routine fanta-apocalittica di serie B.
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