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Snowpiercer

Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film

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Mike.Wazowski

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La recensione su Snowpiercer

di Mike.Wazowski
4 stelle

Un treno sferragliante viaggia da diciassette anni in un binario di 100000 miglia sulla terra, varcando deserti, oceani, catene montuose e persino l’artico. A bordo ci sono gli ultimi sopravvissuti, suddivisi in classi sociali, del genere umano annientato da un era glaciale causata dall’uomo, dopo il continuo immettere con scie chimiche una sostanza che avrebbe abbassato la temperatura terrestre. Naturalmente si fallisce miseramente sbagliando notevolmente i calcoli (?) e qui mi domando dove hanno preso la laurea gli scienziati da Topo Gigio?  

Il tutto si svolge in un  2014  distopico o in un multiverso, perché fortunatamente ancora non siamo in questa gravità. Mi domando perché non portare la datazione dell’evento magari ad un centinaio e più anni nel futuro per rendere l’inverosimile più verosimile. Anche perché ora il più alto nel mondo, ponte Siduhealto 472 mt è stato costruito in quattro anni e quindi ce ne è da fare per costruire gallerie, ponti alti più del doppio in condizioni al limite del realizzabile, per l’intero globo e in quanto tempo ci domandiamo. Da quanto Wilford era a conoscenza della possibile glaciazione, per compiere l’impossibile ferrovia?.

Si consideri ancora che la Grande Muraglia, non per la sua lunghezza totale, è stata costruita in 10-15 anni ed è solamente alta tra 5 e10 mt. senza scavare nulla e ne costruire ponti, ma attraversa comunque montagne impervie dove nevica e il deserto cinese, per una lunghezza approssimativa di 2000 km. Per raggiungere in questo caso i 160000 km della ferrovia di Snowpiercer occorrerebbero circa 800 anni (circa 2000 km ogni 10 anni) prima di averla finita, naturalmente senza considerare la costruzione dei ponti e delle gallerie allora li il tempo aumenta considerevolmente. Rimanendo al risultato sopra, il tutto doveva essere iniziato nel 1214.  

 

Inoltre è l’unico treno a percorrere il tragitto e impiega circa un anno per compierlo. Nel momento che ritorna al punto zero, ma non vi è neppure bisogno di percorrere così tanto tragitto, con una glaciazione simile specialmente i primi anni si creerebbe così tanto ghiaccio e neve che a qualunque velocità o termosifone posizionato sul davanti della sacra motrice si ridurrebbe la velocità fino a fermarsi. Poi non vogliamo considerare l’usura e eventuali calamità che potrebbero coinvolgere la ferrovia?  fortunatissimi per ben diciassette anni..... E qui il film pone già così tanti interrogativi che dovremmo lasciare perdere tutto….

 

Non so se qualcuno di chi legge ha provato una volta d’estate a tenere fuori dal finestrino di un veicolo, a bassa velocità un avambraccio. A parte il fatto che il codice della strada vieta tale pratica, forse vi sarete accorti che la forza dell’aria tende a spingere nel verso contrario al moto l’arto. Ora un arto che viene messo a dimora con un meccanismo cilindrico fuori da un treno che viaggia come uno Shinkansen” anche più di esso, capirete che il braccio si rompe e aggiungendo pure il congelamento se ne va via da solo. E qui il film finisce ancora….

 

Se ci trovassimo sullo “Shinkansen”  probabilmente sette persone all’apertura delle porta sarebbero risucchiate all’esterno per ritrovarsi a centinaia di metri lontane l’una dall’altra. Qui le ritroviamo congelate su una cresta di montagna tutte in fila.  E qui siamo ben oltre la metà del film e di salvabile ci sarebbe ben poco.

 

Ma io sono ostico e non me ne vado mai prima delle fine specialmente al cinema.

 

A forza di infierire e fomentare rivolte varie e ridurre il numero dei presenti all’interno del treno ci rimane veramente poco da salvaguardare..

All’apertura della terza porta spiegatemi come fanno a vedere con quei passamontagna senza fessure!  

 

I pesci sappiamo da dove vengono ma le mucche e i polli dove si trovano?

Gli scarafaggi dove li prendono?

 

Questo non è un film è un tomo di interrogativi. Io di solito cerco di trovare delle risposte logiche a tutto ma qui non c’è alcuna logica.

 

Non dovevo farmi tante domande e avrei dovuto seguire semplicemente il film. Ma la stessa cosa mi è successa per il grandioso muro di contenimento alieno in “Monsters” (2010) e la costruzione del muro e i relativi robot di “Pacific Rim” (2013). Anche se per PR c’è stato un coinvolgimento ben diverso da parte mia.

 

Comunque il film a parte questi freni e mie remore a riguardo potrebbe anche meritare se non fosse per la successiva delusione del finale che lascia veramente perplessi. Un nuovo inizio con coloro che si salvano (?) è veramente ostico da credere. Neppure Romero nel finale di “Zombie” si era spinto a tanto, che comunque considero più plausibile. Mettendo comunque da parte  tutti i miei scetticismi è un film che per gli attori, per gli effetti speciali, le invenzioni visive, le scenografie con i luoghi angusti, è notevole ma a parte tutto questo manca letteralmente di emozionare, praticamente un corpo senza anima. **1/2

 

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