Regia di Ana Guevara, Leticia Jorge vedi scheda film
Piccolo film molto dignitoso giocato tutto su stretti/strettissimi primi piani, in cui risalta fin dall’inizio l’estrema efficacia della spontaneità recitativa dei due ragazzini (Malù Chouza/Lucia e Joaquìn Castiglioni/Federico), alla quale fa egregiamente eco la prestazione del loro padre (Néstor Guzzini/Alberto).
Parte tutto lentissimamente, con una pigrizia che, mista all’uggio della pioggia inesorabilmente vigliacca e di una trama che non si vede da nessuna parte, mette per una buona mezz’ora a dura prova la pazienza dello spettatore. Ma vale la pena di aspettare, perché con molta grazia e con molta delicatezza le due co-autrici (Leticia Jorge Romero e Ana Guevara Pose), come abili pescatrici, lanciata la loro esca, tirano fuori da “Tanta Agua” tre polpose caratterizzazioni tanto semplici quanto vere, e riescono a fare di un quadretto familiare qualunque una storia che, non potendosi certo dire avvincente, si ammanta comunque di un’empatia avvolgente e simpatica.
I quadretti noiosi ed insipidi dei primi movimenti del film, lentamente assumono significato man mano che tra il “genitore assente” e i due figlioletti comincia ad instaurarsi una sinergia solo apparentemente casuale, ma in realtà rivelatrice di una recondita volontà di essere presenti l’uno all’altro al di là di ogni ostacolo o di ogni piovoso contrattempo.
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