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I Am in Space

Regia di Dana Ranga vedi scheda film

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La recensione su I Am in Space

di mck
8 stelle

*  *  *  ¾

 

[…] Noi non smetteremo di esplorare.

E alla fine di tutto il nostro andare

saremo tornati al punto di partenza.

Sapremo il luogo per la prima volta.

 

T.S.Eliot, Quattro Quartetti ( Little Gidding )

 

Dallo SpaceLab per la MIR alla ISS

( “ http://esamultimedia.esa.int/docs/issedukit/it/html/t0106e1.html “, ovvero : la Noia di 16 albe e Tramonti al Giorno in Assenza di Gravità con Radiazioni e Privazioni Sensoriali ),

in Orbita Terrestre Bassa ( LEO : low earth orbit ), ovvero a 10 volte l’altezza - la distanza del lancio di F.Baumgartner ( 40 >>> 400 Km ), che ‘solo’ 100 km più in alto - lontano le radiazioni ti brucerebbero e ti cuocerebbero dall’interno ( non è questione di seppur pochissima atmosfera rimasta a filtrare, ma di scudo ad opera del campo elettromagnetico terrestre ),

per mezzo di NASA - Space Shuttle ( Columbia, Challenger, Discovery, Atlantis, Endeavour ( + Enterprise e Pathfinder, per test, prove e validazione di procedure ) ) e vettori ESA ( agenzia spaziale europea ( razzi Ariane ) ) e RKA ( agenzia spaziale russa ( ex-sovietica ) ). A seguire la navetta Orion con i razzi-vettore Ares.

 

“ Procedevamo cantando verso la rampa di lancio “.

 

http://www.danaranga.com/danaranga-iaminspace-film.html

 

Interviste a Story Mousgrave, Jean-François Clervoy, Anatoli Arzebarski, Sergei Krikalev, Valeri Polyakov, ed altri 55 astronauti e cosmonauti, scienziati e piloti, civili e militari.

E tre “psicologi dello spazio”.

Consulenza in materia di voli spaziali e immagini di bordo : J.-F. Clervoy.

Artista Grafico : Peter Hintz.

Ringraziamenti : enrico ghezzi e…

Scritto, diretto, montato e prodotto da Dana Ranga.

 

Vivo  =  Vulnerabile.

Il ‘diario’ di J.-F. Clervoy e, passo indietro, in campo ancora Story Musgrave, tra gli altri.

“ When you go into space you are never sure that you will come back. “

Lo Shuttle Atlantis con 6 persone a bordo decolla in verticale portato su dai suoi fidi Solid Rocket Boosters ( SRB ) col Serbatoio in mezzo attaccato al ventre a propellere collidendo idrogeno ed ossigeno dando carburante agli SSME della propulsione principale ( main engine ) per poi staccarsi e ricadere nell’oceano. Una volta entrato in orbita oltre il punto di non ritorno si stacca l’ombra da Terra e lì rimane, resta a galleggiare.

 

Volta Cranica  =  Calotta Polare.

Passo indietro : Shuttle Challenger : il Vice-Presidente George Bush, Sr., parla con Story Musgrave e gli altri.

Materiale di repertorio scientifico-psicologico, quasi ‘privato’ più che di Stato, mai, se non ‘’reso pubblico’’, utilizzato fuori dal contesto del Programma Spaziale.

Dinamiche dei fluidi in bolle di sapone piatte, sottoinsiemi di cristallizzazione bidimensionale.

 

Space  =  Problem Solving.

Passo indietro : Apollo 11 ( Armstrong, Collins, Aldrin ) : “ Huston…potete girare la Terra di un po’, così non vediamo solo l’oceano profondo ? “.

Each time in a different way.

 

“ Mio padre morì durante la mia terza lunga missione. Ma me lo comunicarono solo una volta ritornato a terra. Dissero che non sapevano quale impatto la notizia avrebbe avuto su di me durante questo volo così difficile e faticoso “.

Coltura di tessuti biologici multistrato sui quali impiantare cellule umane cancerose : conosci il tuo nemico…porta lo scontro su un terreno alieno, altro, terzo.

“ Ho consultato libri sul balletto per preparare la mia passeggiata spaziale. Conoscevo ogni passo “.

 

La consapevolezza d’essere vivi  =  il peso di una spada di Damocle.

Con solo un multistrato di gomma a proteggerti dal gelido freddo vuoto radioattivo ionizzante.

“ Anche se voliamo ad altissima velocità non sentiamo il vento sulla faccia. “ – e, cavo di sicurezza ben agganciato, se lanci una palla in aria in un vagone di un treno in corsa o sul ponte di una nave essa ti ricade in grembo, mica va a sfracellarsi nel vagone ristorante o finisce in mare – “ L’unica cosa che sentiamo è il sole : i raggi ti colpiscono come un’onda “.

 

Inside the present : il 4 dicembre 1993 il telescopio spaziale Hubble ( messo in orbita dal Discovery 3 anni e ½ prima ) viene raggiunto in orbita dalla navetta Space Shuttle Endeavour, agganciato e portato dentro alla stiva per riparare delle distorsioni allo specchio primario difettoso, inserirvi due nuovi sensori e strumenti ottici, sostituire un pannello solare e provvedere alla manutenzione generale : 7 astronauti si danno il cambio per molte e molte ore. Missione dichiarata conclusa il 13 gennaio 1994.

 

Tutte queste informazioni Dana Ranga ( come Andrei Ujica ) non ce le fornisce direttamente, ovvero non immette didascalie sulle corrispondenti immagini per spiegarne il significato. I vari cartelli esplicativi che compaiono sganciati a nero nel corso dell’opera sono frasi dal ‘diario’ di J.-F. Clevory : pura tecnica ed ingegneria all’opera visuale in cronaca e pura introspezione psicologica. In questo D.Ranga ed A.Ujica applicano più ‘il’ metodo W.Herzog ( Wild Blue Yonder ) che non quello F.Wiseman ( Missile ), mantenendosi però il più delle volte ad una distanza uguale ai due poli opposti : in un’orbita di Lagrange cinematografica. Tutto è analizzato in diretta ed in seguito da tecnici e da psicologi a Huston. Dana Ranga attua un’analisi ulteriore, sopra ad entrambe le parti, e dall’interno d’esse.

 

La Compatibilità Psicologica di un Equipaggio  =  una sfera d’acqua ( non una bolla di sapone ) che rimane coesa galleggiando a gravità zero.

“ Qui è dove teniamo Story. Gli diamo un paio di macchine fotografiche, e lui sta buono “.

“ If I close my eyes and let myself float, my body disappears from my mind “.

“ Il cervello cambia la propria struttura, si formano nuove sinapsi “ : un diverso grado di consapevolezza.

 

Space  =  Ideal Ego

E le riprese finali non testimoniano altro che ciò che siamo, da dove veniamo e a cosa siamo ‘legati’, e ciò che non vogliamo : morire, e distruggere.

 

Non chiederci la parola “ :

 

[…] Ah l'uomo che se ne va sicuro,

agli altri ed a se stesso amico,

e l'ombra sua non cura che la canicola

stampa sopra uno scalcinato muro !

 

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,

sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.

Codesto solo oggi possiamo dirti,

ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

 

Eugenio Montale, da " Ossi di Seppia ".

 

R-Esistere.

 

Il noto blu, verde, bianco e ocra sotto ai nostri occhi.

Amore ? Rispetto, presenza, necessità, libertà : parole che liberate anch’esse dal peso della gravità fremono soltanto per ritornare precipitando a Terra e risuonare. Un altro epifonema anaforico. Come il DNA ‘non’ lo sappiamo, ancora, ma ci muove.

 

Modulo di rientro.

AtTerraggio.

Profili di versanti montuosi tra le brume, rocce, erba, alberi.

Condensa d’acqua s’un vetro. Luci di città.

Si profila un

Volto Umano,

stilizzato :

lo riconosciamo.

Casa.

Punto di ri-Partenza.

 

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Nota :

qui di seguito il link ad una PlayList in cui raccolgo la ''trilogia'' spaziale di Dana Ranga composta da :

-  " Story ", 2003, prot. Story Musgrave

-  " Cosmonaut Polyakov ", 2007, prot. Valery Polyakov

-  " I Am in Space ", 2012, prot. Jean-François Clervoy

con l'aggiunta di " Out of the Present ", del 1995, di Andrej Ujica :

//www.filmtv.it/playlist/49403/esa--nasa-rka--logia/#rfr:user-47656

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