Regia di Aldo Vergano vedi scheda film
Durante la guerra un architetto, neosposo, viene arruolato come tenente negli alpini. Entrato subito in antipatia (reciproca) con il suo capitano, vorrebbe solo avere vicino a sè la giovane moglie. Mostrando grande patriottismo, il tenente si batte valorosamente nonostante le gravi difficoltà della situazione.
Nonostante una carriera ultraventennale in qualità di regista (e anche più lunga come sceneggiatore), Aldo Vergano viene essenzialmente ricordato solamente per Il sole sorge ancora, opera neorealista di un certo valore artistico che il Nostro diresse tre anni dopo Quelli della montagna. Quest'ultima è una pellicola, al contrario, di scarsa rilevanza dal punto estetico e tecnico, il cui obiettivo principale - e non sorprende, visto che ci troviamo in piena seconda guerra mondiale - è la propaganda patriottica. Ispirato alla vera storia di un soldato fascista (e pertanto ben visto dal regime coevo), il film non mostra però in alcun modo tendenze politiche, fortunatamente per Vergano e per i suoi collaboratori e protagonisti; la sceneggiatura è firmata da un plotone composto da Vergano, Sergio Pugliese, Alessandro Blasetti (che ha supervisionato la regia), Alberto Spaini e Corrado Pavolini, fratello del famigerato gerarca. Amedeo Nazzari, Mario Ferrari e Mariella Lotta formano il nucleo centrale del cast; buone le interpretazioni, ma la storia non offre granchè nè dal punto di vista dell'originalità, nè da quello dell'intrattenimento: poca azione per essere sostanzialmente un film di guerra e pochi snodi emotivi significativi. Il 1943 fu un anno cruciale per la Storia del Paese e di svolta per il conflitto sul nostro suolo; inevitabilmente il cinema ne risentì in negativo. 3/10.
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