Regia di Antonio Margheriti vedi scheda film
Il malvagio Ganor uccide il sultano di Bagdad e ne imprigiona i figli, Daykor e Soraya. Il prode Anthar accorre a salvarli; catturato da Ganor, però, verrà costretto a battersi contro un feroce rinoceronte. La spunterà, conquistando anche il cuore di Soraya.
Kirk Morris - all'anagrafe Adriano Bellini - era già stato protagonista di svariate pellicole di siffatta risma, principalmente nei panni (pochi, a mostrare la possente muscolatura) di Maciste; passando poi per Ercole e Sansone, ecco che il Nostro arriva qui a interpretare il forzuto e coraggioso Anthar. Il cinema storico/mitologico fiorì fra la metà degli anni Cinquanta e il decennio successivo; Anthar l'invincibile appartiene all'ultima ondata del filone e non offre molto di entusiasmante se non la firma in regia, quella di Anthony Dawson/Antonio Margheriti. Margheriti, ancora alle prime armi, dimostra di sapere già dirigere senza troppi sforzi un lavoro dichiaratamente alimentare come questo, impressionando positivamente nella scena madre dello scontro fra il protagonista e un violento rinoceronte. Per il resto trattasi in ogni caso di ordinaria - fin troppo ordinaria - amministrazione, con una sceneggiatura (Guido Malatesta, Arturo Rigel e Andrè Tabet) che mischia in maniera priva di originalità i soliti elementi del genere: la sottotrama sentimentale, il valoroso eroe che si contrappone al malvagio senza cuore, la vendetta che porta a ritenere che giustizia sia stata fatta, fra azione, combattimenti, buoni sentimenti e scenari di cartapesta. Coproduzione fra Italia, Spagna e Francia, come testimoniano anche i cognomi degli attori: oltre al già citato Bellini, troviamo infatti Michele Girardon, Manuel Gallardo, Renato Baldini, Mario Feliciani, Josè Jaspe. L'aiuto regista è il 25enne Ruggero Deodato, futuro regista horror di successo. 2,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta