Regia di Paolo Solvay vedi scheda film
Paolo Solvay è in realtà Luigi Batzella, immenso, magistrale, inimitabile regista amato da tutti i cultori del trash italico anni Settanta; in questo film vi potrà capitare di assistere a sparatorie per nulla convincenti, morti stesi al suolo che aprono sbadatamente gli occhi, raccordi mancanti e inquadrature proibite in maniera tassativa da qualsiasi manuale di base del cinema: tutto nel nome del 'buona la prima'. Oltrettutto è noto che svariate sequenze di Quelle sporche anime dannate sono state prese in prestito da e per i coevi spaghetti western di Batzella/Solvey intitolati Anche per Django le carogne hanno un prezzo e La colt era il suo dio: commentare ulteriormente non avrebbe alcun senso. Rimane una storia che più elementare e blanda non si potrebbe, con una sceneggiatura firmata dal semisconosciuto Aldo Barni (notare la finezza nella scelta dei nomi: il protagonista Tom va a caccia degli assassini di Jerry, suo fratello. Tom e Jerry!), e con interpretazioni dilettantesche da parte della maggior parte del cast, certamente qui compreso anche il protagonista Jeff Cameron, del quale non è segreto il reale nome anagrafico: Goffredo Scarciofolo, onomatopeico del suo modo di 'recitare'. Donald O'Brien, Alfredo Rizzo, Krista Nell e Attilio Dottesio sono gli altri nomi degni di maggior nota sui titoli di testa, a riprova dei limiti di cui sopra; qui si chiude la trilogia western di Batzella, che da questo momento in avanti si dedicherà quasi esclusivamente, per tutto il successivo decennio, a pellicole thriller/erotiche: tutte altrettanto sgraziate e antiprofessionali, naturalmente. 1,5/10.
In paese gli uomini del malvagio Shannon creano scompiglio; a difendere gli inermi abitanti arriva il pistolero Tom, che da tempo cerca l'assassino di suo fratello. Quando scopre che proprio Shannon è il mandante di quell'omicidio, l'ira di Tom si fa incontenibile.
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