Regia di Claude Lanzmann vedi scheda film
Ultimo film di Lanzmann ha per protagonista Benjamin Murmelstein, ultimo presidente del Consiglio ebraico di Theresienstadt, arrestato nel giugno del 1945 con l'accusa di collaborazionismo con i nazisti.
A Berlino 2013 Lanzmann è stato premiato con l’Orso d’oro alla carriera e della sua opera è stata presentata un’ampia retrospettiva.
In seguito ha portato a Cannes questo suo ultimo film, che ha per protagonista Benjamin Murmelstein, ultimo presidente del Consiglio ebraico di Theresienstadt, arrestato nel giugno del 1945 con l'accusa di collaborazionismo con i nazisti.
L’accusa in seguito fu strenuamente sostenuta da Hannah Arendt ne La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, anche se, dopo lunghe indagini preliminari, Mulmerstein era stato prosciolto con formula piena.
Oggi sappiamo senza ombra di dubbio che, rabbino a Vienna durante l’annessione dell’Austria alla Germania nel 1938, lottò strenuamente per sette anni con Eichmann, riuscendo ad evitare lo sterminio di 121000 ebrei.
Eppure non fu neppure chiamato a testimoniare durante il processo a Tel Aviv.
Le dernier des injustes è un film di forte impatto, come sempre quando Lanzmann mette sotto la sua lente la storia e smantella conformismi, scuote l’ignoranza, costringe a “vedere”.
La lunga conversazione a Roma con il rabbino fu accompagnata da una settimana di riprese, e, dice Lanzmann,
Qualche notizia su Theresienstadt, campo di concentramento a circa 60 km da Praga, è dunque preliminare indispensabile per capire la pista seguita in questa occasione da Lanzmann .
Il campo fu costruito con l’intento preciso da parte della propaganda nazista di farlo passare per ghetto modello, facendo credere ad ispettori di Stati nazionali, Croce Rossa e organizzazioni umanitarie varie, nonché all’opinione pubblica in generale, quanto fossero calunniose e fuorvianti certe voci che correvano sul modo di trattare gli internati in quell’arcipelago del terrore sparso un po’ ovunque, tra Germania ed Europa nord orientale.
Sull’argomento Theresienstadt Lanzmann aveva giàsviluppato nel ’99, traendo dall’enorme mole di materiale girato per Shoah, un film autonomo col titolo Un vivant qui passe.
Per notizie sul film:
Nel 2012 riesce finalmente a mettere in scena l’incontro di Roma, riportando al giusto grado di consapevolezza il ricordo di Theresienstad, “ghetto modello regalato agli Ebrei da Hitler”, continuando così a svelare al mondo quello che il mondo spesso dimentica o vuol dimenticare, per incuria, per superficialità, per egoismo, per criminale negazionismo.
Anche le contraddizioni e le mancanze, gli abbagli e gli errori dei vari Consigli degli Ebrei vengono alla luce, Lanzmann non ricostruisce storie di parte né verità preconfezionate.
Ha 89 anni, ha dedicato un’intera vita alla ricerca della verità che non è memoria, è attualità, presente su cui il futuro pone le sue premesse, avrebbe mai bisogno, ora, di barare giocando a dadi con la Storia?
Allora non resta che vedere il film, nella speranza che trovi distribuzione nelle sale (ma credo, realisticamente, che bisognerà aspettare l’home video).
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Filmografia di Claude Lanzmann
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