QUELLA VILLA IN FONDO AL PARCO (ITA) 1987 GIULIANO CARMINEO.
L’idea scientifica di introdurre il seme di un ratto nell’utero di una scimmia è veramente sconcertante come la storia del potente veleno sotto le unghie e nei denti dell’”ibrido” che provoca una fulminante leptospirosi che uccide qualsiasi essere umano in pochi secondi…ovviamente Carnimeo non placa il suo fiuto bislacco con un horror d’attesa ma subito mostra il suo “freak” che ha un make-up esageratamente esotico tendente all’ustionato e per l’occasione è “imprigionato” in una gabbia da Gloster in effusioni senza nido in vimini situato in un allestimento da garage clandestino da sequestro da Parte della Forestale saturo di ragnatele…ha l’istinto del topo e la curiosità della scimmia, riconosce le persone dall’odore, ha una notevole intelligenza ed è in cerca di “ratte” per “duplicare” il suo DNA
Siamo forse nella Repubblica Domenica e la polizia di Santo Domingo trova il cadavere di una modella mozzicato da roditori. La sorella della defunta quindi decide quindi di indagare insieme ad un “giallista” sulla prematura morte della familiare.
Gli attori sono sull’ombra del declino…menzione a parte per Eva Grimaldi finanche doppiata anche se credo sia la sua migliore performance che però è impresentabile con un body raccapricciante viola da giardinaggio olandese e con un trendy frise’ ignobile da videoclip di serie b style anni 80 .
Le scene macabre non mancano in puro stile slasher con effetti audio da marimba spiaggesco e scarponi antinfortunistici magniloquenti mentre un cast da ultima spiaggia come David Warbeck e Janet Angren temono, dopo il lungometraggio, l’agguato dei fans…
La bella Eva Grimaldi ripresa nuda nella doccia non salva lo spettatore dalle braccia di Morfeo …non si può stordire il cinefilo con certi scatti libidinosi e attraenti in quanto il film è solo un bizzarro tentativo di italianizzare e amalgamare il genere “esperimenti folli” con il tardo horror anni 80 nostrano… poi la villa sembra al massimo una lussuosa favela ed è assurda cotanta malignità e furia omicida per un “ibrido” finalmente in libertà in cerca di replicazione…inutili le urla delle “malcapitate” che creano solo disagio ai timpani dello spettatore senza incutere né suspense né terrore. Carmineo si firma Ascot mah...
Scult trash.
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