Regia di David Moreau vedi scheda film
Alice non ha l’età: per addentare salatini stantii al bancone di un bar stipato di studenti, per correre su un motorino dal colore vergognosamente squillante. Complice Balthazar, ventenne universitario munito di Vespa rosa shocking, infrange i tabù della maturità: si incontrano su un volo Rio-Parigi, e le loro vite collidono per una questione d’opportunismo. Lei ha tutti i requisiti per diventare direttrice della rivista glamour “Rebelle”, eccetto quel quid di... ribelle. Introdurre un giovane interesse amoroso - da sfoggiare ai vernissage come un accessorio spregiudicato - potrebbe, letteralmente, promuoverla. Promosso anche Moreau, che cavalca il trend hollywoodiano del toy boy - già stampato sulle facce pacioccone di Ashton Kutcher e Paul Rudd - superando gli automatismi del prodotto d’importazione: c’è una freschezza rara e preziosa, in questa storia d’evasione che gradualmente s’insinua - leggera e morbida - dietro le quinte di una società indelicata, giudicante, anticonformista per miope adesione allo standard vigente. 20 anni di meno ha una marcia in più nello sguardo smaliziato eppure affettuoso, nella grazia disarmante impressa sul volto affilato dell’astro nascente Pierre Niney, nella agrodolce ricerca identitaria di Virginie Efira, emancipata e timida. L’ambientazione “fashion” (con corollario di eventi mondani, sorrisi di circostanza e scalpore di convenienza) esalta il sapore genuino di un amore intrinsecamente giovane: entusiasta, complice, dissimile ma avvolgente. E, a suo modo, rassicurante.
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