La recensione su Fear Itself: Il messaggio

di undying

2 stelle

Scarso episodio della dimenticata serie televisiva "Fear itself". Alla regia John Landis, in modalità anonima, quasi assente si direbbe.

Samantha (Maggie Lawson) e Carlos (James Roday), dopo un veloce fidanzamento, decidono di sposarsi. Durante i preparativi della cerimonia, Samantha riceve un biglietto contenente l'ambiguo messaggio: "La persona che stai per

sposare è un serial killer". Il mittente è anonimo pertanto, dopo il matrimonio, Samantha inizia a manifestare un senso di disagio crescente, che trasforma la festa in un continuo litigio con Carlos.

Fear itself: Il messaggio: Maggie Lawson e James Roday

John Landis, regista altrove di qualità, è stato in grado di realizzare poche, ma eccezionali, opere. Mai legato al genere horror (Un lupo mannaro americano a Londra, per quanto riuscito, è in buona sostanza una commedia drammatica), si è trovato, per necessità alimentare, coinvolto alla direzione di alcuni episodi appartenenti alle serie televisive "Masters of horror" e "Fear itself", dovendosi adeguare ai bassi valori di produzione, più accentuati nel caso di Fear itself. Sceneggiato dal produttore Mick Garris e da Victor Salva (regista di Jeeper Creepers), Il messaggio procede fiaccamente in un ambiente compassionevole (il rito matrimoniale, con preambolo e festa in epilogo), già di sua natura poco emozionante per chi è destinato ad osservarlo dall'esterno (ospiti invitati e, in questo caso, i telespettatori). Oltre ad essere poco attraente per il tema trattato, è pure girato in maniera anonima, tanto che, lo stesso risultato, avrebbe ottenuto se fosse stato firmato in regia da un qualunque Alan Smithee di circostanza. Sono 40 minuti privi di logica, del tutto assente anche per via del ribaltone finale, a dir poco inadeguato, inserito forzatamente per giustificare l'appartenenza del modestissimo mediometraggio al genere horror.