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Quell'oscuro oggetto del desiderio

Regia di Luis Buñuel vedi scheda film

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La recensione su Quell'oscuro oggetto del desiderio

di hupp2000
10 stelle

Potrebbe essere il sogno di ogni regista: che il suo ultimo film sia considerato una delle sue migliori opere. E’ il caso di questa amarissima commedia. Dopo averci abituati a non pochi voli pindarici, a incursioni spiazzanti nel surrealismo, a sferzate anticlericali, a trasgressioni di ogni genere e a visioni provocatorie, Bunuel decide infine di raccontare una storia lineare, concreta, che non richiede alcuna interpretazione intellettualistica. I personaggi sono immediatamente comprensibili: un buon borghese attempato s’invaghisce di una splendida ragazza. Quest’ultima lo mena per il naso a suo piacimento. Di amore non c’è traccia: lui vuole sesso, lei vuole spennarlo. Alla fin fine, nessuno dei due cede. Bunuel si diverte a sferzare impietosamente la complessa comunicazione tra uomini e donne in materia di sesso. Forse, è vero che in questo campo “l’uomo fa il tenero per ottenere sesso, la donna fa sesso per ottenere tenerezza”, come recita la grande umorista francese Anne Roumanoff. Fedele al suo regista-feticcio (non è vero che esistano solo attori-feticcio), Fernando Rey supera se stesso, interpreta il suo personaggio con eleganza sopraffina (ha un portamento davvero invidiabile), si esaspera con calma, sopporta ogni genere di umiliazioni e, quando comprensibilmente perde la pazienza, lo fa con riserbo, in maniera educata. L’oscuro oggetto in questione è affidato non ad una ma a due attrici, Carole Bouquet e Angela Molina, che si alternano in un unico ruolo, spiazzando inizialmente lo spettatore. La trovata si rivela vincente. E’ la donna vista con occhi tristemente maschili: l’oscuro oggetto di desiderio prevale sul volto, sulla persona, persino sul corpo. Questa realtà viene brutalmente sbattuta in faccia al povero Fernando Rey in una scena memorabile di danza senza veli per bavosi clienti di un night-club. Quando uscì nelle sale, il film fu molto chiacchierato. Piaceva molto oppure veniva fortemente contestato. Nessuno restava indifferente. Ricordo però un particolare significativo: per quasi tutte le donne si era in presenza di un capolavoro; gli uomini storcevano il naso... Piccola e piacevole partecipazione dell’adorabile Milena Vukotic, attrice che adoro.

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