Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Il mondo del benessere e della modernità è quello in cui ognuno, uomo o donna che sia, costruisce da sé i propri desideri e i propri valori; soddisfare i primi e rispettare i secondi diventa allora il criterio ispiratore di ogni scelta, soprattutto nei rapporti sociali ed affettivi. Ma se il soggetto istintuale difficilmente riesce a dominare i propri impulsi (che, d’altronde, ha tutto l’interesse a rendere palesi), il soggetto morale è invece in grado di coordinare strategicamente le proprie azioni, ricorrendo, ove necessario, alla simulazione e al sotterfugio. In ballo, in entrambi i casi, è la sopravvivenza, in senso carnale o metafisico, dell’immagine che ognuno ha di sé. In questa storia, incentrata su una liaison dettata dalla natura eppure umanamente impossibile, Mathieu è l’uomo che ama e vuole possedere, mentre Conchita è la donna che si concepisce integra e libera, e prova orrore all’idea di concedere la parte più intima e segreta del suo corpo. Il sentimento e l’attrazione li uniscono, ed entrambi, in questo rapporto, avrebbero qualcosa di importante e duraturo da guadagnare; eppure non c’è modo di stabilire un compromesso tra due esigenze antitetiche che appartengono ai caratteri fondamentali e specifici delle rispettive individualità. La battaglia tra gli opposti ego è una giostra pretestuosa in cui si perde tempo e non si vince nulla, inutilmente logorante come una guerra di posizione in cui un po’ si spara, un po’ si cerca di trattare, ma nessuno si sposta di un millimetro. Affermare la propria personalità diventa allora un gioco futile, che ci estranea dalla vita del mondo, il quale, invece, ci vorrebbe coinvolti nella discussione, nel confronto, nell’impegno al cambiamento. L’universo ribolle mentre noi pensiamo ai fatti nostri e salvaguardiamo i nostri principi; e mentre vezzosamente evidenziamo le nostre beneamate peculiarità, arriva l’onda lunga della rivoluzione, con la morte e la distruzione che ci livella tutti. Quell’oscuro oggetto del desiderio è una provocazione politica, etica, e di costume, che Buñuel diluisce nei toni elegantemente elusivi e tentennanti con cui la borghesia affronta pubblicamente le proprie debolezze, scambiandosi messaggi simbolici e secchiate d’acqua, anziché prendere seriamente in mano la questione.
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