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Wrong Cops

Regia di Quentin Dupieux vedi scheda film

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La recensione su Wrong Cops

di Tiaz gasolio
8 stelle

Wrong Cops – La Recessione.
Ve lo ricordate mica Mr. Oizo? Probabilmente no, ma se nel lontano 1999 eravate già in età senziente, pre o post inizio masturbazione, forse ricordate una pubblicità della Levi's con un pupazzo giallo che si chiamava Flat Eric; durante lo spot, lo si vedeva dibatterse al ritmo di un suono elettronico rimbombante che al primo ascolto sembrava solo rumore, ma che piano piano si trasformava in un virus che obbligava allo scuotimento cranico. L'uomo che ha creato questo rumore d'autore è il signor Oizo, non un giapponese psicopatico come nome suggerirebbe, bensì un francese che risponde al nome di Quentin Dupieux che, grazie a una Korg MS-20, in sole due ore ha creato il famoso "flat beat" che lo ha reso famoso grazie anche alla divulgazione mondiale perpretata dalla Levi's. Questo sperimentatore del rumore, pionere della house techno, nel 2007 ha deciso di non trascurare l'arte visuale e di buttarsi nel campo del filmaking con risultati nondimeno psichedelici. Wrong Cops è il suo terzo lungometraggio, che ha come protagonista il gruppo di poliziotti più malato che possiate immaginare. Il film teoricamente parlerebbe di un quasi-omicidio (uno dei poliziotti spara al proprio vicino), ma non ci troviamo affatto di fronte a un poliziesco; in realtà non c'è nemmeno un po' di investigazione, anzi, a essere chiari, a nessuno frega un cazzo di questo povero cristo a cui hanno sparato. La cosa sorprendente è che neanche alla vittima, anche se in fin di vita, non sembra fregare una sega di essere stato colpito. Questo vi sembra strano? Ma è solo una piccola parte di questa malata chicca underground del cinema franco-russo recitato in inglese. Questa pellicola ci culla con una rumorosa base elettronica, che ci riga i timpani a colpi di estrabeat assassini, e insieme ci racconta un'accozzaglia di storie al limite dell'assurdo con quel pizzico di psichedelia che cancella la noia e aguzza l'attenzione. Ci viene raccontata la storia del poliziotto che ha premuto il grilletto, spacciatore nel tempo libero che furbescamente nasconde la marijuana all'interno di ratti morti rattoppati con lo scotch, giusto per non dare nell'occhio. Oltre a lui, il collega ex-pornoattore di fotoromanzi gay, impegnato a nascondere il proprio segreto alla famiglia, che finisce ricattato da una collega stronza. Se questo non bastasse a invogliarvi alla visione di questo piccolo rumoroso capolavoro di serie B, troverete anche Marilyn Manson nella parte di un sedicenne quasi-violentato (sottolineo, quasi) dallo spacciatore di topi imbottiti e un altro sbirro di colore guercio convinto di aver scritto una nuova hit musicale. un altro sbirro guercio di colore convinto di aver scritto una nuova hit musicale. Le storie di questi personaggi si intrecciano in maniera assurda e grottesca in un susseguirsi di scene che non vi permetterà di perdere l'attenzione, a cui faticherete a venire a capo, ma che non vi lascerà stacacre gli occhi dallo schermo, pervadendovi di un forte sentimento che vi porterà a chiedervi ogni pochi minuti: ”perchè?”. Eppure non riuscirete comunque a distaccarvene, come se tra le note, pardon, i rumori, che state ascoltando ci fosse un messaggio subliminale. Questo film vi darà una visione psichdelica di una storia rumorosa che in molti casi vi sarà difficile da comprendere. Assolutamente da vedere.
per insulti anche non costruttivi.
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La Recessione
#larecessione

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