Regia di Quentin Dupieux vedi scheda film
Non il miglior Dupieux, una pellicola intrisa di humor nero e surreale.
Dopo parecchi sbattimenti, ricerche e buchi nell'acqua, ho recuperato anche questo lavoro di Dupieux premendo il tasto play con parecchie aspettative che in parte sono state attese ed in parte deluse.
Attese perché Dupieux conferma il suo talento visionario, senza mezzi termini. Si resta sempre spiazzati come la prima volta, la realtà è stravolta e mantiene giusto quel filo di coerenza necessario a non trasformare un dramma grottesco in uno totalmente astratto. Deluse perché proprio questa coerenza di fondo alla fine non appaga in pieno, è come se mancasse qualcosa che completi la trama, disegni il finale. Il che non è necessariamente un difetto in sè ma è sicuramente un elemento in meno rispetto a quello che resta, a mio avviso, il vero capolavoro di Quentin Dupieux, ovvero Rubber.
E' come se i tempi fossero dilatati, le idee meno germoglianti e si intendesse riempire lo spazio rimasto vuoto con una colonna sonora elettrica e tutto sommato gradevole, per chi ama il genere.
Lo consiglio, per completezza d'insieme, agli amanti del cinema surreale e di questo regista. Per tutti gli altri, credo che la visione potrebbe essere irritante.
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