Regia di Delmer Daves vedi scheda film
Western atipico, ma non eccezionale. Delmer Daves resta un minore, a mio modesto parere, nonostante i suoi ammirevoli (e in parte riusciti) tentativi di rinnovare il genere dall'interno, arricchendolo tanto di realismo quanto di lirismo. Si nota, in questo celebre film, quella tensione tipica delle opere realizzati in epoche di transizione, sospese (e indecise) fra tradizione e innovazione. Questo sono stati gli anni 50 per Hollywood, specialmente per la sua punta di diamante: il Western. E se maestri come Ford, Aldrich o Anthony Mann sono riusciti ad interpretare in maniera lucida e creativa questo passaggio fra un'epoca e l'altra, il buon Daves invece riuscì solamente a scalfire gli aspetti più superficiali del genere in questione. Qui, in particolare, spicca una fotografia freddissima, capace di accentuare i chiaroscuri in maniera inedita, mentre la mdp alterna dolly ad inquadrature insolite, senza però trovare una giusta sintesi estetica. Insomma, Daves aveva idee innovative, ma non è riuscito a coniare un nuovo, organico linguaggio per il cinema Western. Inoltre, "Quel Treno Per Yuma" difetta di quel ritmo e di quella tensione che una vicenda del genere avrebbe dovuto offire. Il confronto psicologico fra i due protagonisti non manca di finezze (merito anche degli attori, specie di un sornione Glenn Ford), ma spesso ricorre a soluzioni corrive.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta