Nadia, Masha e Katia, membri del collettivo femminista russo Pussy Riot, vengono arrestate per essersi esibite in 40 secondi di "preghiera punk" all'interno della cattedrale più importante della Russia. Con l'accusa di istigazione all'odio religioso, sono state condannate a 2 anni di carcere dopo un processo che ha avuto eco in tutto il mondo. Per sei mesi, i registi hanno seguito da vicino le tre ragazze, impegnate a combattere contro un sistema giudiziario lontano da ogni logica liberale. Mentre Nadia, Masha e Katia difendono le loro convinzioni da dietro le sbarre di un'aula di tribunale, le altre Pussy Riot elaborano nuovi piani di protesta a livello globale.
Note
Il film di Lerner e Pozdorovkin (suo l’ottimo "Capital"), pur non essendo molto di più di una buona trasmissione tv, ha il merito di tenere l’attenzione desta sul destino di Maria e Nadia. In attesa che i «teorici europei mettano da parte il proprio eurocentrismo per passare in rassegna il capitalismo globale in tutta la sua pienezza», come suggerisce appunto Nadia.
La Russia di Putin vista da occhi esterni. E sono occhi che ci dicono che la libertà è ai minimi. Per fortuna che il comunismo è finito! Il film ripercorre la vicenda del processo e dei fatti che hanno portato in tribunale il gruppo punk delle Pussy Riot, che cercano di lottare ancora contro il potere di Stato e Chiesa nella Russia di oggi. Ma due di loro sono ancora in carecere... leggi tutto
22 Aprile 2012 Delle ragazze con i volti coperti da coloratissimi passamontagna e vestite di sgargianti abitini e calzamaglia arrivano fino all'Altare della Cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca, una specie del corrispettivo di San Pietro a Roma. Cominciano a cantare un pezzo punk con le loro chitarre. Contro lo Stato, contro la Chiesa Ortodossa, contro l'unione indissolubile ma sulla carte… leggi tutto
22 Aprile 2012 Delle ragazze con i volti coperti da coloratissimi passamontagna e vestite di sgargianti abitini e calzamaglia arrivano fino all'Altare della Cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca, una specie del corrispettivo di San Pietro a Roma. Cominciano a cantare un pezzo punk con le loro chitarre. Contro lo Stato, contro la Chiesa Ortodossa, contro l'unione indissolubile ma sulla carte…
La Russia di Putin vista da occhi esterni. E sono occhi che ci dicono che la libertà è ai minimi. Per fortuna che il comunismo è finito! Il film ripercorre la vicenda del processo e dei fatti che hanno portato in tribunale il gruppo punk delle Pussy Riot, che cercano di lottare ancora contro il potere di Stato e Chiesa nella Russia di oggi. Ma due di loro sono ancora in carecere...
Non meraviglia che nel momento in cui la battaglia delle Pussy Riot ha assunto i connotati della lotta anticapitalistica i media occidentali, inizialmente sedotti dall’aggettivo “punk”, abbiano progressivamente dimenticato Maria Alyokhina e Nadežda (Nadia) Tolokonnikova, che invece marciscono – ancora! - nelle galere putiniane. Proprio quest’ultima, prima di essere trasferita in una…
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