Regia di Sebastián Lelio vedi scheda film
FESTIVAL DI LOCARNO - PIAZZA GRANDE
Il Cile si conferma con “Gloria” un terreno fertile e stimolante cinematograficamente. Il film di Sebastian Lelio, prodotto da Pablo Larrain, è la riuscita storia di una bella cinquatottenne divorziata che, per vincere la solitudine e l’abbandono di una vita matrimoniale che pure ha caratterizzato il periodo più fertile ed attivo della sua vita, ora si riempie la giornata dividendosi tra lavoro, palestra, serate danzanti…ed uomini che inevitabilmente le fanno la corte. In una balera conosce Rodolfo, un ex militare oltre la settantina che la corteggia con galanteria; quando pare che tra loro ci siano tutte le caratteristiche per un tentativo di rapporto serio, ecco che l’uomo comincia a manifestare comportamenti e titubanze, sparizioni misteriose e tattiche che mettono in luce situazioni familiari tutt’altro che chiarite ed un attaccamento con la famiglia precedente che va ben oltre il cordone ombelicale di un contratto matrimoniale. Sopraffatta da amarezze e delusioni, Gloria tuttavia saprà sempre sdrammatizzare e affrontare con ironia le situazioni spesso tragicomiche che questa bizzarra relazione le ha messo davanti. Bel ritmo, approccio a problematiche anche serie con il giusto grado di sdrammatizzazione ed una ironia che alla fine è il vero segreto per sopravvivere alle mille asperità ed incognite della vita. Grande prova per Paulina Garcia (bella ma tuttavia incredibilmente assomigliante alla tutt'altro che avvenente Tootsie di Dustin Hoffman) che avrebbe meritato un premio, una menzione: quando trova il coraggio e la grinta di ballare da sola la “Gloria” di Tozzi/Bigazzi, in quel momento sappiamo che ormai è una donna che ha vinto e nulla ormai può più fermarla o demoralizzarla, e sappiamo anche che in fondo la vita non è poi così male se la si riesce a prendere col giusto spirito ed un adeguato senso di ironia e disillusione.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta