Regia di Luigi Di Gianni vedi scheda film
Luigi di Gianni film questo fenomeno pseudo-religioso con sguardo attento da sociologo, direi molto asettico e imparziale. Il regista non intende cioè criticare o ridicolizzare i gesti compiuti da quelle persone, ma vuole semplicemente guardarli da vicino forse per comprenderli, e comunque per mostrarli al pubblico. Benché il suo sguardo sia diverso dal mio, ritengo riesca a raggiungere un equilibrio e un'obiettività ragguardevoli.
Detto ciò, bisogna senz'altro precisare che il fenomeno descritto rappresenta una completa degenerazione della fede cattolica, la quale è diventata semplicemente superstizione. Il credere che il semplice strofinare il proprio corpo su delle pietre, dove dimorò un santo, o cospargerlo di sabbia e terriccio della grotta possa guarire da mali fisici e spirituali è vera superstizione, non fede. Ancora di più lo è la convinzione che ciò abbia effetto solo in quel particolare giorno dell'anno. Direi anzi che la cosa confina con la magia, che è l'opposto della fede cattolica. La magia dice "fai questo e questo, così e così e otterrai quest'altro", e prescinde completamente dalle disposizioni interiori. Neanche precisare che gli scopi della prima sono antitetici a quelli della seconda. In particolare nel film si vede una donna quasi in trance che si passa ripetutamente le mani lungo il corpo, in particolare sul torace e l'addome, come a voler allontanare forze negative... Sembra una maga, o una pranoterapeuta. Sinceramente l'ho trovata inquietante.
Giustamente San Tommaso definì la superstizione una degenerazione per eccesso della fede, e ne mise in guardia i credenti.
Le immagini sono girate e montate in modo sobrio e incisivo, e accompagnate da un commento musicale che aggiunge loro forza e crea la giusta atmosfera. Molti documentari di oggi, sensazionalistici e rutilanti, che giungono a manipolare la realtà pur di stuzzicare l'interesse, hanno da imparare da esempi di cinema rigoroso come questo.
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