Regia di Luigi Di Gianni vedi scheda film
si entra nell'eremo di san venanzio nelle montagne abruzzesi con un reale senso di mistero. con l'aiuto delle musiche e del commento freddo e distaccato ma pertinente, veniamo accompagnati insieme ai pellegrini che sprofondano nella penitenza della religione cattolica e nella ricerca di un contatto arcaico e pagano con le pietre toccate forse dal santo. i pellegrini quasi in uno stato di trance, con lo sguardo assente intento a cercare un contatto con l'impalpabile potenza spirituale e guaritrice del luogo, nonostante la presenza ingombrante e profanatrice delle telecamere, delle luci e dei tecnici che girano, portano a compimento il loro percorso annuale per mondarsi dei loro peccati e cercando di scaricare su quelle rocce i loro malanni. sono passati 47 anni e già all'epoca queste manifestazioni rituali erano limitate a pochi luoghi tra cui quello. lo sguardo di di gianni capta e osserva ogni movimento del fedele che sembra voler far parte di quelle rocce, come uno studioso che osserva e registra i comportamenti di tribù mai incontrate prima. lo fa affascinato e rispettoso, ammagliato da comportamenti antichi radicati in un paese che sta evolvendosi inesorabilmente verso l'industrializzazione.
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