Regia di Sidney Lumet vedi scheda film
Manuale del cinema: rapina in banca con sequestro di ostaggi. Chiedete dei titoli e vi sarà citato sempre questo film.
A Lumet va dato atto di aver costruito un film di discreta tensione con pochissimi ingredienti, una sorta di gioco di prestigio che - a giudicare dalle tante recensioni entusiastiche - sembra essere perfettamente riuscito. Mentirei però se dicessi di aver percepito questa grande tensione, i personaggi di Lumet non appaiono di fatto mai credibili, fin dalle prime battute in cui uno dei rapinatori si ritira per paura di puntare la pistola sulla guardia giurata. Il capo della banda, Sonny, appare innocuo malgrado venga dipinto dal compagno omosessuale come un pazzo violento, la guardia con l'asma non spaventerebbe un bambino, la capo cassiera può sottrarsi ai sequestratori ma torna dentro sorridendo e dicendo "non lascio sole le mie ragazze", insomma i toni sono semiseri, a tratti persino parodistici e questo va totalmente a discapito della tensione, quella vera che dovrebbe tenere sulle corde lo spettatore. L'unico personaggio vagamente inquietante (ma mai perfettamente convincente) è il Sal di Cazale che, strano a dirsi, è il vero perno della situazione; quello che dà credibilità e mordente al protagonista.
Un film di Lumet, resta un film di Lumet, merita sempre e comunque di essere visto ma mi aspettavo qualcosa di più da questo cult.
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