Regia di Sidney Lumet vedi scheda film
Improvvisazioni attoriali su palcoscenici da marciapiede. Un rapina che si trasforma in un happening di teatro di strada. Tumulti sociali al grido di Attica, Attica. Mezzi di comunicazione come occhi indiscreti in grado di manipolare la realtà, divismi inscenati in spazi urbani circoscritti, linee telefoniche come estensioni di coscienza in cui rivelare emozioni e desideri, piani di fuga mentali sussurrati per strada, claustrofobici ambienti in assenza di aria, sudore e nervosismo sui corpi, gli scatti del volto, la tensione costante nella recitazione di Al Pacino, la tristezza devastante nello sguardo di John Cazale, stili di regia documentaristici, omosessualità dichiarate in bizzarri atti d’amore, il pubblico metropolitano oltre le transenne della polizia, a sottolineare sonoramente lo svolgersi dell’azione, psicodrammi umani strutturati in meccanismi di reciproca finzione, soldi gettati in aria, gesti sovversivi, antieroi militanti, il gioco degli ostaggi, quello delle richieste e degli agenti in borghese, legami familiari sabotati da sessualità devianti, parentesi di commedia nera, un torrido pomeriggio da cani, immersi in ruoli come fossero la vita, personaggi che la finzione rende reali, fatti di cronaca che il cinema sublima in performance leggendarie.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta